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Quanta energia idroelettrica si produce in Italia?

situazione energia idroelettrica in Italia

da Redazione | 14 Giugno 2022

L’energia idroelettrica è una fonte rinnovabile che sfrutta l’energia potenziale dell’acqua di laghi e fiumi grazie alla creazione di dighe, condotte forzate e l’utilizzo di turbine. Questo tipo di energia è usato dall’uomo sin dall’antichità: il popolo egizio e i Greci sono stati i primi a studiare l’energia dell’acqua e a sfruttarla grazie ai mulini; furono in seguito i Romani a sviluppare straordinari acquedotti.

L’energia idroelettrica è quindi considerata la prima fonte di energia rinnovabile nella storia dell’umanità, oltre ad essere oggi quella più utilizzata. Ma quanta energia idroelettrica in Italia si produce? Vediamo una panoramica di questo settore nel nostro Paese.

Produzione di energia idroelettrica in Italia

Il settore idroelettrico rappresenta la prima fonte rinnovabile in Italia, e si colloca al quarto posto in Europa per energia generata.

Ormai le fonti rinnovabili sono il futuro del nostro pianeta: il target fissato dall’Unione Europea prevede che entro il 2030 almeno il 30% di energia consumata derivi da fonti rinnovabili.

L’energia idroelettrica in Italia produce circa il 41% dell’energia complessiva rinnovabile necessaria al Paese. Il restante fabbisogno di energia elettrica è soddisfatto dallo sfruttamento dell’energia geotermica, solare, eolica e delle biomasse e acquistando energia elettrica dall’estero.

Secondo i dati raccolti dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) alla fine del 2018, l’Italia ha una potenza complessiva installata per l’idroelettrico pari a 18,94 gigawatt, che corrisponde a circa il 35% della potenza nazionale da fonti green. I 308 impianti italiani di grosse dimensioni producono da soli i tre quarti dell’energia complessiva.

In termini di energia prodotta, l’energia idroelettrica in Italia garantisce circa il 15% del fabbisogno energetico nazionale grazie all’apporto di oltre 4 mila centrali. La produzione italiana si attesta sui 46 terawattora annuali e il numero di impianti sta aumentando.

Le centrali idroelettriche italiane

La prima centrale idroelettrica in Italia è stata la Bertini di Porto d’Adda, sul fiume omonimo e nell’odierna provincia di Monza e Brianza, venne attivata nel 1895 ed è ancora oggi funzionante.

L’idroelettrico non è distribuito in maniera uniforme sul territorio italiano; la sua conformazione con le forti pendenze favorisce impianti ad alta produttività. Finora il potenziale idroelettrico italiano è stato sfruttato in buona parte, ma non totalmente. Negli ultimi anni il numero delle installazioni è cresciuto del 78%. Queste centrali sono più rapide di quelle termoelettriche perché il loro processo produttivo è più flessibile riuscendo a passare da uno stato di impianto fermo a uno di massima potenza in poco tempo. Ma dove si trovano le centrali idroelettriche?

La maggior parte degli impianti si trova lungo le Alpi e gli Appennini. La regione con più impianti è il Piemonte, corrispondenti a più di un quinto di quelli italiani e al 14,6% del dato nazionale in termini di potenza. Poi per numero di impianti segue la Lombardia, che però si colloca al primo posto in termini di potenza, seguita dalle province autonome di Trento e di Bolzano.

Lungo la dorsale degli Appennini si distinguono:

  • l’Abruzzo:
  • la Calabria;
  • l’Umbria.

Altri contributi arrivano da Lazio, Campania, Sardegna, Toscana, Emilia-Romagna e Marche.

Naturalmente, si tratta di una risorsa utilizzata a livello mondiale. In alcuni paesi del mondo l’energia idroelettrica copre la maggior parte del fabbisogno energetico.

Prospettive future

Oggi la tecnologia e le soluzioni innovative permettono di trasformare in elettricità quasi tutta l’energia dell’acqua, ma non sembra essere prevista una crescita esponenziale come per altre fonti green, anche se le prospettive di sviluppo sono tante.

L’energia effettivamente ricavata risente del fatto che la maggior parte degli impianti ha più di 70 anni di vita, del mancato ammodernamento delle strutture e del minore potenziale idroelettrico dovuto ai cambiamenti climatici. Nuove tecnologie possono rendere gli impianti più longevi ed efficienti.

Vantaggi e svantaggi

Ci sono dei pro e dei contro. Tra gli aspetti positivi dell’energia idroelettrica vi sono:

  • La protezione delle aree paludose e l’allontanamento del rischio di inondazioni.
  • Costi contenuti.
  • Grazie alle piccole e grandi centrali idroelettriche è possibile avere a disposizione delle riserve idriche anche nei periodi di siccità.

Gli svantaggi sono:

  • La dipendenza dagli agenti atmosferici, che rende quindi il funzionamento degli impianti sensibile ai cambiamenti climatici e ai periodi di siccità.
  • Impatto ambientale significativo.

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