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    Energia dalle alghe: il potere di una risorsa rinnovabile

    A cosa serve l'energia dalle alghe

    da Redazione | 29 Agosto 2023

    Le alghe sono organismi acquatici molto semplici che siamo abituati a vedere nei nostri mari, nei fiumi e nei laghi e che per sopravvivere hanno bisogno di luce: questa viene da loro trasformata in energia grazie al processo di fotosintesi durante il quale si produce del glucosio, utilizzato dall’alga per la sua crescita e per la produzione di amido e acido alginico.

    Non tutti però sanno che oggi diversi progetti di ricerca sono focalizzati sulla produzione di energia dalle alghe marine, come valida alternativa all’uso dei combustibili fossili.

    Raccontiamo cos’è l’energia dalle alghe e quali sono le sue potenzialità.

    Come viene utilizzata l’energia dalle alghe?

    Le alghe possono essere utilizzate per la produzione di numerosi prodotti. Nel settore alimentare e cosmetico, da tempo si praticano tecniche di coltivazione per poter utilizzare i loro estratti.

    Particolarmente interessante è l’olio di alga che può essere trasformato in biocarburante per veicoli e macchinari e che potrebbe essere impiegato per alimentare le case.

    L’energia alginica è una fonte di energia rinnovabile e sostenibile che, se prodotta in larga scala, potrebbe sostituire i combustibili fossili e ridurre le emissioni di gas serra. Inoltre, rappresenta una materia prima alternativa per le raffinerie di bioetanolo senza il bisogno di pretrattamento.

    Per poter ricavare l’energia alginica è necessario coltivare questi organismi in gran quantità e questo processo avviene in genere in mare.

    Alghe: lo studio statunitense

    In Texas, un gruppo di scienziati sta lavorando su sistemi innovativi e tecnologie per migliorare la coltivazione delle alghe destinata ai biofuel. In particolare, gli scienziati americani hanno messo a punto soluzioni di Intelligenza Artificiale per incrementare la produttività, superando il target di 25 grammi per metro quadro stabilito dal Dipartimento statunitense dell’Energia e arrivando fino a 43,3 g per metro quadro al giorno di biomassa algale.

    Dopo uno studio in laboratorio, la coltivazione viene spostata all’aperto con la possibilità di creare processi produttivi su larga scala negli ambienti marini. La tecnologia di Intelligenza Artificiale consente una raccolta continua sfruttando la coltura idroponica per garantire una rapida crescita e una raccolta costante.

    Altri progetti

    Il Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti ha finanziato altri progetti: circa 1 milione di dollari è andato allo studio condotto dalla Makai Ocean Engineering di Honolulu, dove si lavora a dei modelli che renderanno più semplice progettare aziende specializzate nella coltivazione delle alghe per la produzione di biocarburanti, e mezzo milione di dollari è andato al Kampachi Farms di Kailua-Kona, dove si testano nuovi metodi di raccolta delle alghe per renderla più economica e replicabile su larga scala.
    In Europa è stata creata l’Associazione Europea per la biomassa dalle alghe (EABA), al fine di supportare i progetti orientati all’utilizzo delle alghe e delle biomasse acquatiche come energie rinnovabili.

    Si prevede, grazie all’avanzamento della ricerca e dello sviluppo, che la produzione di energia dalle alghe possa diventare sempre più promettente e utile ad accelerare il processo di decarbonizzazione.

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