La pompa di calore è una delle soluzioni più apprezzate per il riscaldamento degli ambienti per praticità d’uso ed efficienza ma non sempre corrisponde a quella più vantaggiosa in termini economici.
Il consumo elettrico di una comune pompa di calore è strettamente legato, infatti, alla potenza assorbita, che può variare, a sua volta, in base al modello scelto, che andrà rapportato al fabbisogno termico dell’edificio o dell’ambiente da climatizzare.
Sui consumi elettrici di una pompa di calore incidono anche altre componenti, le principali sono:
- pompa di circolazione: si fa carico di far circolare l’acqua all’interno del sistema di distribuzione termica (come il pavimento radiante, il termosifone o il ventilconvettore);
- elettronica di controllo: si mantiene in attività anche quando il sistema è in stand-by;
- compressore ossia l’elemento a cui si deve la produzione del calore che viene estratto dall’aria.
Ora entriamo nel dettaglio e vediamo a quanto ammontano i consumi di una pompa di calore e come calcolarli.
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Qual è il consumo di una pompa di calore: ecco come misurarlo
Il consumo di una pompa di calore, come abbiamo visto, può dipendere dalla tipologia del macchinario o dell’impianto, anche se principalmente è legato alle dimensioni della pompa e al modo in cui essa viene utilizzata.
Una comune pompa di calore da 5 kW è in grado di assorbire tra i 500 W e i 2.000 W ma il consumo di elettricità non è costante in quanto può variare dalla prima ora a quelle successive all’accensione.
Nel momento in cui viene accesa la pompa di calore, infatti, assorbe una quantità di energia elettrica molto alta per poter raggiungere più rapidamente possibile la temperatura desiderata, pertanto può arrivare a consumare anche 2 kWh soltanto nella prima ora.
Man mano che la temperatura ideale viene raggiunta, se mantenuta accesa per diverse ore, la pompa di calore arriva a consumare 0,5 Kwh all’ora.
I consumi elettrici della pompa di calore sono particolarmente elevati nella stagione invernale, soprattutto se utilizzata in climi particolarmente rigidi, arrivando a toccare i 1.000 kWh al mese in ambienti particolarmente ampi, con una spesa mensile pari a circa 200€.
Per misurare il consumo di una pompa di calore in modo corretto è necessario, pertanto, fare riferimento alla potenza assorbita dal macchinario.
Tale parametro è generalmente reperibile nel libretto delle istruzioni ma per misurare il consumo giornaliero di una pompa di calore è possibile utilizzare anche uno strumento, il wattmetro.
Si tratta di un dispositivo di capacità variabile a seconda del modello scelto che permette di conoscere i kWh assorbiti da una pompa di calore in un determinato intervallo di tempo e di calcolarne la spesa nel momento in cui si conosce il costo a Kwh in base alla bolletta.
Per utilizzarlo è sufficiente inserire il dispositivo in una presa di corrente per poi collegare ad esso la pompa di calore, soluzione particolarmente utile in caso di macchinari dal consumo discontinuo o la cui etichetta energetica sia difficilmente leggibile.
Quanto consuma una pompa di calore: il coefficiente di prestazione
Oltre a determinare qual è il consumo di una pompa di calore può essere utile anche confrontarne le prestazioni con altri apparecchi elettrici utilizzati per il riscaldamento domestico attraverso il cosiddetto coefficiente di prestazione.
Il COP altro non è che il rapporto tra l’energia termica fornita all’ambiente da climatizzare e quella elettrica che invece viene fornita in ingresso, in questo caso si parla di coefficiente di prestazione termico.
Il rapporto tra costo unitario dell’energia elettrica e costo unitario dell’energia termica, entrambi espressi in €/kWh, viene, invece, definito coefficiente di prestazione economico, dato particolarmente utile per valutare la convenienza finanziaria di una pompa di calore rispetto ad una caldaia tradizionale.
Vediamo quali sono i reali vantaggi e i possibili svantaggi legati all’utilizzo di una pompa di calore e come risparmiare grazie alle detrazioni fiscali.
Pompa di calore: come funziona e quali sono i vantaggi
La pompa di calore funziona tramite un refrigerante ed un sistema che gli consente di riscaldare o raffreddare l’ambiente controllando la temperatura all’interno di un edificio.
Aggiungendo calore all’aria, infatti, questa tipologia di macchina si distingue dai condizionatori d’aria proprio per la capacità di passare facilmente dal raffrescamento al riscaldamento di un ambiente riducendo i tempi di funzionamento e assicurando un buon risparmio in bolletta.
Oltre a contenere il livello di umidità degli ambienti riportandolo su valori normali, la pompa di calore è in grado di offrire all’utente innumerevoli vantaggi, ecco quali sono i principali:
Sostenibilità ambientale
La pompa di calore assicura il rispetto dell’ambiente offrendo la possibilità di climatizzare in modo efficace gli ambienti con una netta riduzione delle emissioni inquinanti grazie allo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile.
I modelli aria-acqua o aria-aria utilizzano l’aria esterna come fonte di energia rinnovabile per produrre calore, le pompe di calore acqua-acqua sfruttano invece l’acqua superficiale o di falda come sorgente di energia pulita per climatizzare l’ambiente, infine la pompa di calore geotermica si serve del terreno come fonte di calore.
Efficienza energetica
Proprio grazie al coefficiente di prestazione (COP) di cui si è parlato sopra, è possibile conoscere in anticipo l’efficienza energetica della pompa di calore e individuare i modelli in grado di restituire all’impianto più energia di quella effettivamente consumata per funzionare.
Risparmio
La pompa di calore, utilizzando una fonte rinnovabile di energia per climatizzare gli ambienti, non solo riduce l’impatto ambientale dei consumi ma permette di tagliare notevolmente le spese in bolletta, assicurando così un buon risparmio.
Per tagliare i costi è consigliabile associare una pompa di calore ad un impianto fotovoltaico in grado di generare energia elettrica per il suo corretto funzionamento.
Flessibilità d’uso
La possibilità di passare rapidamente da un sistema di raffrescamento ad uno di riscaldamento degli ambienti rende la pompa di calore una soluzione ad alta flessibilità d’uso, che si traduce anche in questo caso in una riduzione dei costi grazie alla possibilità di godere di un unico impianto, rinunciando alla spesa del condizionatore.
Semplicità d’installazione
La pompa di calore è un macchinario di facile installazione, che, a differenza di un impianto con caldaia, non richiede la predisposizione di canne fumarie, che implicherebbero verifica e regolamentazione normativa dei lavori.
Anche la manutenzione non richiede particolari procedure se non una verifica periodica di eventuali anomalie e malfunzionamenti che potrebbero comprometterne il funzionamento.
Un uso corretto della pompa di calore ne mantiene l’efficienza aumentando al tempo stesso il valore dell’abitazione.
Pompa di calore: quali sono gli svantaggi
Se, come si è visto, la pompa di calore può ridurre i consumi e assicurare innumerevoli benefici ambientali ed economici a chi la installa è anche vero che essa richiede particolari accorgimenti per assicurare un buon risparmio energetico.
Il primo passo è fare in modo che il macchinario lavori nelle condizioni ottimali, con particolare attenzione alla sua installazione, che non sempre può essere eseguita in modo impeccabile, ecco quali sono i fattori che possono comprometterne l’efficienza:
Fattibilità dell’impianto
L’installazione di una pompa di calore spesso può incontrare degli ostacoli relativi alla sorgente di energia rinnovabile a cui attingere, che, come abbiamo visto, può essere rappresentata dall’acqua, dall’aria o dalla terra.
Nel caso degli impianti che utilizzano le falde superficiali deve essere assicurata la disponibilità della risorsa idrica, oltre alle autorizzazioni necessarie per il suo utilizzo.
Le pompe di calore geotermiche non sempre possono essere installate a causa degli spazi esterni spesso non consoni o caratterizzati da una tipologia di terreno non adeguata.
Le soluzioni che utilizzano l’aria esterna come fonte pulita di energia, che, in teoria, dovrebbero essere le più semplici da installare, spesso sono quelle che risultano meno fattibili per l’assenza di spazi in cui posizionare l’unità esterna o per l’impatto ambientale di questi impianti nei centri storici ad esempio.
Tipologia dell’impianto
Sulla fattibilità di un sistema che utilizza le pompe di calore incide la tipologia dell’impianto, sebbene parametri come la qualità della stessa pompa insieme alla correttezza dell’installazione possano incidere notevolmente sulla sua efficienza.
In generale uno degli svantaggi più evidenti delle pompe di calore è quello di avere dei limiti operativi di funzionamento che le costringono a lavorare entro determinati parametri di temperatura ma che legano la loro efficienza alle condizioni esterne.
In condizioni ottimali le pompe di calore assicurano temperature confortevoli anche quando le condizioni esterne risultano di particolare rigidità, ma quando queste diventano critiche il funzionamento può non garantire la stessa efficienza.
Ingombri
L’installazione delle pompe di calore richiede spazi adeguati e spesso ampi rispetto ad altri sistemi di riscaldamento degli ambienti, rendendo necessario spesso un sistema di accumulo per la produzione di acqua calda o di accumulo inerziale per mantenere l’impianto efficiente.
A tutti questi svantaggi legati all’installazione delle pompe di calore, dalla difficoltà di posizionamento dell’impianto alla scarsa reperibilità delle fonti di energia pulita da cui attingere, si aggiungono i costi spesso elevati legati all’investimento iniziale.
Sebbene, come si è visto, le pompe di calore sono in grado di assicurare un buon risparmio, è anche vero che, se utilizzate in modo inadeguato, possono far lievitare i costi in bolletta.
Fortunatamente è possibile ammortizzare le spese grazie agli incentivi statali, pensati proprio per gli utenti domestici che affrontano i lavori di sostituzione dei vecchi impianti, ecco di che cosa si tratta.
Come risparmiare con le pompe di calore: le detrazioni fiscali
A chi sostituisce i vecchi generatori con le pompe di calore lo Stato riserva importanti incentivi fiscali sulle spese sostenute, con aliquota al 50% o al 65%, ripartiti in dieci rate annuali di uguale importo.
Un particolare beneficio destinato a chi sceglie di installare le pompe di calore ai fini di una riqualificazione energetica è il Conto Termico, contributo economico che consente di ridurre l’investimento iniziale ed è erogato direttamente su conto corrente.
L’incentivo, calcolato sulla base della potenza e dell’efficienza della pompa di calore e in base alla zona di installazione, può essere erogato in un’unica soluzione se non supera i 5.000€, nel caso di potenze fino a 35 kW viene invece ripartito in due anni con rata annuale, fino a 5 anni per potenze superiori.