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Come funziona il Conto Termico

come funziona il Conto Termico 2.0 per l'efficienza energetica

da Redazione | 12 Luglio 2022

Per rendere gli edifici sempre più efficienti, migliorandone le prestazioni e riducendo il consumo sia di energia che di emissioni, sono stati introdotti vari incentivi fiscali. Uno di questi è il Conto Termico.

Si tratta di un fondo che ha lo scopo di incentivare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e delle abitazioni.

Vediamo nel dettaglio come funziona il Conto Termico, chi può richiederlo e gli interventi ammessi.

Cos’è il Conto Termico?

Il Conto Termico è un incentivo statale che promuove l’efficienza energetica e la riqualificazione di edifici esistenti, rivolto sia ai privati (cittadini e imprese) che alle Pubbliche Amministrazioni.

È stato introdotto con il D.M. 28/12/2012 ed è stato recentemente rinnovato; infatti, oggi si parla di Conto Termico 2.0.

Le novità principali introdotte riguardano: un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi, la dimensione degli impianti ammissibili e la semplificazione della procedura di accesso diretto per apparecchi con caratteristiche già approvate e certificate.

Inoltre, il limite per l’erogazione dell’incentivo in un’unica rata risulta notevolmente più alto, passando da 600 euro della versione precedente a ben 5.000 euro.

Anche la tempistica si è ridotta: i tempi di pagamento dell’agevolazione economica per l’efficienza energetica si riducono a 2 mesi, invece che 6 mesi.

Grazie al miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio si ottiene un risparmio economico su lungo periodo. Questo può avvenire:

  • Con incentivo economico (Conto Termico).
  • Con detrazione fiscale (Ecobonus).

Queste due agevolazioni non sono cumulabili tra loro, quindi è bene capire quale sia la più vantaggiosa a seconda del caso.

Come funziona il Conto Termico 2.0

Il fondo è gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici) che si occupa ogni anno di stabilire le cosiddette “regole applicative”, ovvero quali sono gli interventi agevolabili, chi sono i beneficiari e quali sono le modalità di accesso sulla base della normativa prevista dal legislatore.

Il GSE eroga gli incentivi mediante delle rate annuali per una durata compresa tra 2 e 5 anni. La durata del rimborso dipende dalla tipologia dell’intervento e dalla dimensione degli impianti.

I beneficiari potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro, di cui 200 milioni specificatamente destinati alla Pubblica Amministrazione, gli altri 700 finanziano gli interventi di soggetti privati.

Chi può accedere agli incentivi?

I soggetti aventi diritto agli incentivi del Conto Termico 2022 sono detti “soggetti responsabili” e devono essere coloro che hanno sostenuto la spesa. Si tratta di soggetti sia pubblici che privati:

  • Tra i privati rientrano anche le imprese, purché l’intervento riguardi impianti di piccola dimensione.
  • Tra le Pubbliche Amministrazioni rientrano le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituiti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali, le società a patrimonio interamente pubblico.
  • La differenza è che le Pubbliche amministrazioni devono sottoscrivere un contratto di prestazione energetica, invece i soggetti privati un contratto di servizio energia.

Dal 19 luglio 2016, nello specifico, possono presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCo (Energy Service Company) in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.

Gli interventi previsti dal Conto Termico 2022

Ora che abbiamo visto come funziona il Conto Termico, elenchiamo gli interventi ammessi. Le spese ammissibili sono quelle per:

  • L’isolamento termico dell’edificio (cappotto).
  • La sostituzione infissi.
  • L’installazione di sistemi di schermature e/o ombreggiamento.
  • La sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti con impianti più efficienti (sono comprese le stufe e termostufe a pellet, pompe di calore, per climatizzazione o produzione di acqua calda sanitaria, caldaie, stufe, camini e termocamini alimentati a biomassa).
  • L’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili.
  • La diagnosi energetica e la certificazione energetica APE.

Si tratta quindi di interventi che rientrano sia nell’incremento dell’efficienza energetica di edifici esistenti sia nella sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti alimentati da fonti rinnovabili o con sistemi ad alta efficienza.

Ora vediamo come accedere al meccanismo di incentivazione.

Come fare la richiesta?

Richiedere gli incentivi è semplice ma è necessario eseguire il procedimento con attenzione per evitare che la domanda venga rigettata. Il conto termico 2.0 può essere richiesto direttamente dai cittadini attraverso il portale del GSE entro 60 giorni dalla fine dell’intervento. Basta registrarsi nella sezione Area Clienti del portale e fornire tutto ciò che viene richiesto (troverete in fondo al paragrafo un riepilogo dei documenti da allegare).

Il Conto Termico 2.0 prevede 2 modalità di accesso agli incentivi differenti:

  1. Accesso Diretto. È disponibile sia per i soggetti pubblici che privati e prevede un limite di 60 giorni dalla fine dei lavori per la presentazione della domanda. Per gli interventi riguardanti l’installazione di apparecchi di piccola taglia (come generatori fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 mq) è previsto un iter semplificato.
  2. Prenotazione. È la modalità riservata alle PA o alle ESCo che operano per loro conto. Prevede la possibilità di prenotare l’incentivo prima ancora di realizzare gli interventi e di ricevere un acconto delle spettanze all’avvio dei lavori e il saldo alla fine dei lavori.

Come prenotare l’incentivo? Le Pubbliche Amministrazioni possono presentare una domanda a preventivo trasmettendo al GSE uno dei seguenti set di documenti:

  • Una Diagnosi Energetica e un atto amministrativo attestante l’impegno alla realizzazione di almeno un intervento tra quelli indicati nella Diagnosi Energetica stessa;
  • un contratto di prestazione energetica stipulato tra la Pubblica Amministrazione e una ESCo, oppure copia del contratto stipulato per l’affidamento del servizio energia pertinente all’intervento proposto;
  • un provvedimento o un atto amministrativo provante l’avvenuta assegnazione dei lavori con il verbale di consegna dei lavori stessi.

Le domande inoltrate tramite accesso diretto o prenotazione vengono valutate dal GSE secondo le disposizioni dei procedimenti amministrativi regolati dalla Legge 241/90.

Riassumendo, per ottenere l’incentivo bisogna allegare i seguenti documenti:

  • La domanda compilata unita alla copia del documento di identità del soggetto richiedente.
  • La delega del soggetto responsabile del soggetto delegato, nel caso in cui la domanda sia presentata da un soggetto diverso da colui che ha beneficiato degli interventi.
  • Autorizzazione del proprietario che ha concesso di realizzare l’intervento su un determinato edificio.
  • Copia del contratto nel caso solo in cui una ESCo operi in nome e per conto di una PA o di un soggetto privato.
  • Fattura che attesti i pagamenti effettuati (da inserire in fattura: Partita Iva dell’emittente, dati del soggetto responsabile del Conto Termico, Codice fiscale o Partita Iva del soggetto responsabile).

Il calcolo degli incentivi

Per i privati il rimborso avviene in un’unica soluzione nel caso in cui l’ammontare non superi i 5 mila euro. Le PA e le ESCo che operano per loro conto possono chiedere la liquidazione del contributo statale in un’unica soluzione anche se supera la soglia dei 5 mila euro, nel caso in cui abbiano scelto l’accesso diretto.

Il Conto Termico prevede degli incentivi che variano dal 40% al 65% a seconda del tipo di costo sostenuto. Nel dettaglio:

  • Per la demolizione e ricostruzione di edifici nZEB (near zero energy building) fino al 65%;
  • Per la sostituzione di impianti tradizionali con impianti a pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici fino al 65%;
  • fino al 50% per interventi di isolamento termico;
  • per gli interventi di isolamento di pareti e coperture, sostituzione di corpi illuminanti con altri prodotti più efficienti, installazione di schermature solari e adozione di tecnologie di building automation fino al 40%;
  • fino al 40% anche per interventi di sostituzione di caldaie tradizionali con caldaie a condensazione;
  • chi invece farà eseguire una Diagnosi Energetica dell’edificio per il conseguimento dell’APE riceverà il 100% della spesa sostenuta.

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