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    Come collegare i pannelli fotovoltaici?

    Come collegare i pannelli fotovoltaici, in serie o in parallelo

    da Redazione | 24 Giugno 2025

    Avete installato (o state pensando di installare) pannelli solari sul tetto? È un ottimo passo verso l’autonomia energetica e la sostenibilità. Ma c’è una domanda fondamentale che, prima o poi, arriva per tutti: come si collegano i pannelli fotovoltaici tra loro?

    Dietro al funzionamento di un impianto solare, infatti, c’è una scelta cruciale che può fare la differenza in termini di efficienza, resa e compatibilità con la rete elettrica: il tipo di collegamento tra i pannelli.

    In questo articolo vi accompagniamo alla scoperta delle opzioni principali per collegare i pannelli solari in modo semplice, efficace e consapevole.

    Collegare i pannelli solari: le configurazioni possibili

    Quando si parla di impianti solari, ogni pannello può essere collegato ad altri in serie, in parallelo o in una configurazione mista. Ma cosa cambia davvero tra queste soluzioni?

    Collegamento in serie

    Nel collegamento in serie, si collega il positivo di un pannello al negativo del successivo, creando una catena.

    Cosa succede? La tensione complessiva aumenta, mentre la corrente resta invariata. È una scelta adatta quando si vogliono ridurre le perdite su lunghe distanze.

    Vantaggi:

    Svantaggi:

    • Basta che uno dei singoli pannelli sia ombreggiato o difettoso per ridurre l’efficienza dell’intera stringa di pannelli.

    Collegamento in parallelo

    Nel collegamento in parallelo, tutti i poli positivi vengono collegati insieme, così come i poli negativi. In pratica, ciascun pannello lavora in modo indipendente, ma contribuisce ad aumentare la corrente totale del sistema.

    Cosa succede? La tensione resta costante (come in ogni pannello), ma cresce l’intensità della corrente elettrica generata.

    Vantaggi:

    • Buona stabilità: se un pannello ha problemi, gli altri continuano a funzionare normalmente.
    • Utile per impianti a bassa tensione ma ad alta potenza.

    Svantaggi:

    • Servono cavi più spessi (e quindi più costosi) per gestire l’aumento di corrente.

    Collegamento misto: serie e parallelo insieme

    Il collegamento misto combina il meglio delle due soluzioni precedenti: gruppi di pannelli collegati in serie vengono poi messi in parallelo tra loro.

    Questa soluzione è flessibile e si adatta facilmente alle caratteristiche tecniche dell’inverter e alle necessità dell’utente.

    Cosa sapere prima di fare i collegamenti

    Anche se il tipo di collegamento è fondamentale, ci sono altri aspetti da considerare prima di installare il vostro impianto fotovoltaico:

    • Compatibilità tra pannelli

    Per evitare perdite di potenza, devono essere utilizzati pannelli con caratteristiche elettriche simili (tensione, corrente, potenza). È bene quindi evitare di collegare insieme moduli troppo diversi tra loro.

    • Diodi di blocco e bypass

    In un impianto collegato in parallelo, è utile inserire diodi di blocco, che impediscono il ritorno di corrente nei pannelli spenti o ombreggiati. In quelli in serie, invece, si usano diodi bypass per proteggere i moduli da surriscaldamenti localizzati.

    • Scelta dei cavi

    La sezione dei cavi può essere determinante. Se la corrente è alta (collegamento in parallelo), servono cavi con sezione maggiore. Meglio poi non sottovalutare la lunghezza del cablaggio, che può influire sull’aumento delle perdite.

    Collegamento alla rete elettrica: cosa serve davvero?

    Una volta configurato l’impianto, resta un ultimo passo importante: connettere il tutto alla rete elettrica di casa. Ecco come fare:

    1. Linverter
      Serve a convertire la corrente continua in corrente alternata, rendendola compatibile con gli elettrodomestici e la rete. Deve essere scelto in base alla tensione totale del sistema.
    2. Il contatore bidirezionale
      Fondamentale per lo scambio sul posto: misura l’energia che viene immessa nella rete e quella che viene prelevata.
    3. Le autorizzazioni
      Non dimenticate di verificare le norme locali. Anche se oggi esistono impianti plug & play molto semplificati, è sempre bene affidarsi a un tecnico abilitato.
    4. Collegamento alla rete
      A questo punto, l’impianto è pronto per entrare in funzione. Può iniziare a produrre energia per l’autoconsumo o immetterla nella rete pubblica.

    Qual è il tipo di collegamento migliore?

    Non esiste una risposta unica: dipende dalle caratteristiche dei pannelli, dalla disposizione del tetto, dal tipo di inverter e dai consumi domestici.

    Il collegamento in serie è adatto quando si vuole aumentare la tensione e si dispone di un’area ben esposta al sole.
    Il collegamento in parallelo funziona bene in presenza di ombreggiamenti parziali o se vengono usati pannelli diversi tra loro.
    Nel dubbio, il collegamento misto offre un buon compromesso tra efficienza e stabilità.

    In sintesi

    Collegare i pannelli fotovoltaici è un’operazione tecnica ma alla portata di tutti, se si seguono le giuste indicazioni. Che stiate configurando un piccolo impianto da balcone o un sistema residenziale completo, conoscere la differenza tra collegamento in serie e in parallelo è il primo passo verso un’energia più pulita e indipendente.

    Energia pulita, scelta consapevole

    Affidarsi a un impianto solare è un gesto concreto per l’ambiente e per il vostro futuro energetico. E se avete bisogno di una consulenza per capire quale collegamento fa al caso vostro, i nostri esperti Energit sono sempre a disposizione per guidarvi nella scelta.

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