Per elettricità statica si intende l’accumulo superficiale di particelle cariche che si depositano su un corpo animato oppure inanimato, i quali possono essere conduttori o isolanti. Questo fenomeno avviene di solito tramite strofinio, poiché la forza d’attrito agisce come una calamita in grado di attrarre gli elettroni, che sono elementi carichi negativamente e dotati di elevato dinamismo.
In seguito a tale migrazione, il corpo che riceve le particelle diventa a sua volta negativo, mentre quello che le perde diventa positivo. Può succedere che le cariche rimangano localizzate e non si muovano più: in questa situazione si genera un campo elettrico caratterizzato da un potenziale elettrostatico, tipico appunto dell’elettricità statica.
La materia è formata da molecole, costituite a loro volta da atomi, che rappresentano le più piccole particelle esistenti in natura.
Ognuna di queste particelle ha un nucleo centrale contenente cariche positive (protoni) e neutre (neutroni), intorno al quale è localizzata una nuvola di elettroni negativi.
Tutte le volta in cui il numero di protoni è uguale a quello di elettroni, l’atomo è neutro; quando prevalgono gli elettroni l’atomo di trasforma in ione negativo (anione) mentre se sono maggiori i protoni esso diventa uno ione positivo (catione).
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Da che cosa dipende l’elettricità statica
Il termine “elettricità” deriva dal vocabolo greco “elektron” che significa “ambra”: l’elemento che, in seguito a strofinamento, modificava la sua carica come conseguenza del flusso di elettroni. Lo studio dell’elettricità statica risale a periodi antichissimi della storia dell’uomo dato che i fenomeni di attrazione e di repulsione dei corpi fu evidenziato fin dagli albori della scienza.
Se un tempo tali manifestazioni erano spesso collegate a fenomeni magici ed inspiegabili, con lo sviluppo della chimica teorica sono state spiegate basandosi sul movimento delle cariche elettroniche.
Sono numerose le occasioni in cui è possibile evidenziare la presenza di elettricità statica, che si deposita frequentemente anche sul corpo delle persone, sulla loro chioma e sugli indumenti indossati.
Spesso accade che prendendo in mano un oggetto si possa avvertire una fastidiosa scossa, un’evidente manifestazione dell’accumulo delle cariche statiche. Un altro esempio che è sotto gli occhi di tutti e che è indicativo di questo fenomeno viene rilevato osservando i granelli di polvere che rimangono perfettamente aderenti allo schermo televisivo oppure a quello del computer, nonostante si tratti di superfici verticali.
Nonostante per sua natura l’elettricità sia un flusso dinamico di cariche elettriche, quando si parla di elettricità statica ci si riferisce a un posizionamento fisso delle particelle, derivante dalle loro forze attrattive. L’elettricità statica è infatti un insieme di cariche che non si muovono.
Non bisogna poi dimenticare che il fondamento di tutti i fenomeni chimico-fisici è quello dell’attrazione di cariche opposte e della repulsione di cariche identiche.
Come viene generata l’elettricità statica
L’elettricità statica è senza dubbio un fenomeno superficiale che si genera quando due oggetti vengono a contatto tra loro per poi essere nuovamente separati. In tale contesto succede che si crea un trasferimento di elettroni da un atomo all’altro, il cui livello di forza è conseguente al tipo di campo elettrico generato.
Vi sono anche altre variabili da considerare, come il tipo di materiale, le sue proprietà fisiche, la temperatura esterna, la pressione e soprattutto il grado di umidità relativa. Quanto maggiore è la velocità di separazione, tanto più alta sarà la carica generata
Nei mesi invernali, a causa della quasi totale assenza di umidità, la carica risulta molto elevata, in estate quando la percentuale di vapore acqueo è notevole, i corpi si trasformano in semiconduttori, limitando il valore della carica statica, che può addirittura scomparire del tutto. I materiali si distinguono in: conduttivi (conduttori) e non conduttivi (isolanti). Nei primi gli elettroni sono liberi di muoversi senza ostacoli di nessun genere, mentre nei secondi succede il contrario.
Tutte le volte in cui su un corpo si crea una carica statica è possibile eliminarla mettendolo a contatto col terreno che è in grado di assorbirla. Gli isolanti, per loro natura, riescono a mantenere a lungo la carica statica.
Quando si crea l’elettricità statica sul corpo
Spesso succede che il corpo umano rilasci scariche di elettricità statica; si tratta di un fenomeno piuttosto comune che si verifica quando un certo numero di cariche elettriche si accumula sulla sua superficie. I fattori predisponenti sono di vario genere: ad esempio può succedere di sfregare inavvertitamente i piedi su un tappeto oppure su una pedana di tessuto sintetico.
Le maniglie metalliche delle porte sono fonti certe di elettrizzazione, così come le superfici plastiche o, in alcune circostanze quando l’aria è particolarmente secca, anche il vetro. La pelle secca di certe persone funziona come una vera e propria miniera di cariche statiche e questo spiega il motivo per cui stringendo la mano a questi individui si possa avvertire la scossa.
In generale tutti gli indumenti che contengono fibre artificiali sono responsabili dello spostamento di cariche elettriche, il cui flusso provoca la scossa nel momento in cui si viene a contatto con oggetti oppure persone.
Come eliminare l’elettricità statica dal corpo
Esistono vari metodi per eliminare l’elettricità statica dal corpo, tra i più efficaci ci sono:
Idratare la pelle
Come accennato l’umidità contribuisce a disperdere l’elettricità statica impedendo l’accumulo delle cariche superficiali. Mantenendo la pelle adeguatamente idratata si crea un sottile strato di umidità in grado di disperdere gli elettroni, evitando al corpo di caricarsi.
Controllare il pH della pelle
Un pH acido contribuisce a modificare la distribuzione delle cariche a livello epidermico, innescando il temuto “effetto calamita” responsabile della maggior parte dei fenomeni statici. Esistono preparati cosmetici, spesso a base di principi fitoterapici, che si rivelano estremamente efficaci per regolarizzare il pH mantenendolo vicino alla neutralità.
Curare l’abbigliamento
È molto importante privilegiare indumenti prodotti con fibre naturali, come cotone, canapa, lino e seta, eliminando il più possibile fibre sintetiche come poliestere e nylon. Non bisogna dimenticare che la lana, pur essendo un tessuto naturale, può creare fenomeni di elettrizzazione determinati dalle forze d’attrito tre fibre e superficie cutanea.
Scegliere bene le calzature
Le scarpe costituiscono il principale collegamento tra il corpo e l’ambiente esterno, con cui l’individuo crea un rapporto di continuità proprio tramite i piedi. Pertanto è necessario optare per calzature con la suola di cuoio, un materiale isolante estremamente efficace e sicuro.
Il cuoio è infatti capace di creare un notevole effetto respingente verso le cariche elettriche che non rimangono così imprigionate a livello degli arti inferiori. Quando è possibile è sempre consigliabile camminare a piedi nudi.
Umidificare l’aria
Come accennato l’umidità crea le condizioni favorevoli per eliminare l’elettricità statica che, al contrario, è presente in ambienti secchi. A tale scopo può essere utile servirsi di umidificatori, che sono dispositivi in grado di creare vapore acqueo da immettere nei vari ambienti della casa.
Molti impianti di riscaldamento di ultima generazione sono predisposti con questa funzione e pertanto immettono un flusso calibrato di acqua nebulizzata nelle stanze. Chi non possiede questa funzione può semplicemente distendere sui radiatori qualche asciugamano umido, oppure appoggiare un recipiente contenente acqua per farla evaporare.
Utilizzare prodotti antistatici
In commercio sono disponibili prodotti antistatici spray da utilizzare sui tessuti degli abiti per respingere le cariche statiche.
Anche i comuni ammorbidenti spruzzati direttamente sul corpo e massaggiati dolcemente prima di indossare i vestiti sono molto efficaci per dissipare l’elettricità statica della pelle.
Anche la lacca per capelli spruzzata sui polsi e sulle caviglie si è rivelata un rimedio ideale per neutralizzare le cariche del corpo in quanto crea un film isolante di separazione tra la cute e l’ambiente esterno.
Impiego di sostanze naturali
L’aceto è una sostanza naturale che respinge l’elettricità e che pertanto può essere utilizzato sia prima dello shampoo che durante i normali cicli di lavaggio in lavatrice.
Un suggerimento è infine quello di attaccare una spilla da balia sui vestiti prima di indossarli, poiché il metallo riesce a eliminare completamente le cariche elettriche. Appoggiando le mani contro una parete di cemento si elimina del tutto l’accumulo statico del corpo.