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    Come scegliere un calorifero elettrico a basso consumo

    quale calorifero elettrico basso consumo scegliere

    da Redazione | 11 Novembre 2021

    Grazie agli incentivi statali per la ristrutturazione della casa, sono in continua crescita le persone che decidono di convertirsi all’elettrico; non è un caso quindi se l’installazione degli impianti fotovoltaici si sta diffondendo a macchia d’olio.

    Se si deve dire addio al riscaldamento a gas, allora il calorifero elettrico a basso consumo è l’alternativa più adatta per riscaldare la vostra abitazione.

    E quando si tratta di risparmiare sui consumi di energia entra in gioco Energit a consigliarvi come muovervi.

    Il mercato del riscaldamento elettrico è molto vasto e in continua evoluzione.

    Non si tratta solo di scegliere la marca migliore per un nuovo elettrodomestico, ma anche di valutare la sua potenza e la capacità di mantenere la temperatura costante in un certo ambiente, senza dimenticarsi dei consumi energetici.

    Vediamo allora quale potrebbe essere il calorifero elettrico basso consumo che fa per voi.

    Tipi di riscaldamento elettrico

    Come funziona il classico termosifone? Attraverso l’azione della caldaia viene riscaldata l’acqua messa in circolo all’interno del radiatore e poi si diffonde il calore nell’ambiente.

    I termoventilatori invece producono calore grazie ad una resistenza e una volta raggiunta una certa temperatura trasmettono aria calda attraverso delle ventole.

    La ventola può risultare un po’ rumorosa, ma aiuta a diffondere velocemente il calore anche nell’ambiente ampio di un salotto.

    È giusto dire che usando un termoventilatore di 2000 watt il risparmio energetico è garantito se viene utilizzato in una stanza piccola e di passaggio come il bagno.

    Se per il riscaldamento domestico cercate qualcosa adatto a scaldare stanze più grandi, allora è meglio puntare su altri tipi di termosifoni elettrici.

    Il termoconvettore elettrico a basso consumo ha una funzione diversa che permette uno scambio termico più lento e di mantenere la temperatura omogenea anche per lungo tempo all’interno della stessa stanza.

    Una resistenza riscalda i fluidi che si trovano all’interno del radiatore e per convezione il calore prodotto si diffonde nell’ambiente circostante in maniera uniforme.

    Questo tipo di riscaldamento è in grado di scaldare uno spazio di 60 mq.

    Il funzionamento può cambiare in base ai differenti modelli dei sistemi di riscaldamento, ma la cosa essenziale è che devono essere tutti alimentati dalla corrente elettrica.

    A prescindere dai tipi di sistemi di riscaldamento che si vogliono scegliere, si deve puntare sempre verso una soluzione che possa garantire il massimo dei risultati facendovi risparmiare energia.

    Quando andate in un negozio vi accorgerete presto che la scelta è molto vasta, ma non dovete scegliere a caso.

    Prima di compiere un acquisto del genere dovete ragionare sull’ampiezza dello spazio in cui volete installare il riscaldamento elettrico e quindi la potenza necessaria a riscaldarlo mantenendo una temperatura costante.

    Altri fattori da dover considerare riguardano nello specifico la vostra abitazione, ovvero la sua esposizione, la presenza di infissi con doppi vetri, un isolamento con cappotto alle pareti esterne, oppure con pitture termiche.

    Tutti questi elementi possono influenzare la preferenza di un radiatore più o meno potente; trovare il calorifero elettrico basso consumo che soddisfi tutte le vostre esigenze vi eviterà di portare a casa dei termosifoni elettrici che non scaldano a dovere.

    Il radiatore elettrico svedese

    Al momento il miglior calorifero elettrico a basso consumo sembra essere il radiatore elettrico svedese.

    Già da più di trent’anni i radiatori svedesi sono utilizzati nei paesi del nord Europa, dove le temperature esterne nei mesi invernali vanno molto al di sotto dello zero.

    Da qualche anno questo tipo di riscaldamento si è diffuso nel resto del vecchio continente e anche in Italia sta avendo molto successo.

    Ma perché tutto questo gran parlare del radiatore elettrico svedese?

    Il tipo di riscaldamento a cui ci stiamo facendo riferimento sfrutta il movimento convettivo dell’aria, o più semplicemente l’effetto camino.

    Questo fenomeno avviene quando l’aria calda sale verso l’alto, poi raffreddandosi riscende verso il basso dando il via a un circolo vizioso.

    Ma la tecnologia nordica ha fatto un notevole progresso per risparmiare energia.

    I radiatori svedesi hanno una resistenza in ceramica che costituisce l’elemento riscaldante ed è posta in un dissipatore di alluminio posizionato all’interno del radiatore per ovviare al problema delle ustioni.

    L’aria fredda che circola nell’ambiente viene risucchiata dalla parte inferiore del radiatore, viene riscaldata dalla resistenza elettrica ed è espulsa dalla parte superiore senza l’utilizzo di nessuna ventola.

    La grandezza del dissipatore permette il riscaldamento di molta più aria in poco tempo e così può diffondersi nello spazio in maniera uniforme senza la stratificazione del calore.

    L’aria calda non tenderà a salire verso l’alto, ma si distribuirà in maniera uniforme: con questo sistema la temperatura non riesce a variare di oltre un grado, per cui in ogni spazio della stanza in cui viene installato questo radiatore si può rilevare sempre la stessa temperatura.

    Questa caratteristica permette di riscaldare un ambiente senza bruciare l’ossigeno, evitando quindi problemi di respirazione dovuti alla secchezza delle vie respiratorie e non brucia la polvere, quindi non si sentirà odore di bruciato e non dovrete più avere paura di incendi.

    Il radiatore elettrico svedese lavora a basse temperature che si aggirano intorno agli 80°C, per questo motivo è uno dei migliori caloriferi elettrici a basso consumo.

    Perché il radiatore elettrico svedese conviene

    Altra caratteristica importante di questo tipo di riscaldamento elettrico è la presenza di un termostato elettronico, che ogni 40 secondi confronta la temperatura dell’aria in entrata con quella impostata: in base alla differenza percepita da tale confronto si riattiva la resistenza.

    La temperatura costante di un ambiente è garantita proprio da questa capacità di autoregolamentazione del calorifero; per una prestazione ottimale bisogna lasciare il radiatore svedese acceso 24 ore su 24.

    Se si è assenti da casa per qualche giorno è meglio abbassare la temperatura impostata nel termostato di qualche grado, piuttosto che spegnere del tutto l’apparecchio.

    Mantenere una temperatura costante aiuta il risparmio energetico, perché ci vuole più energia per riscaldare una stanza quando la temperatura ambiente è molto bassa, anziché alzare la temperatura solo di qualche grado.

    Consumi del radiatore elettrico svedese

    Ma quanto si spende usando un calorifero elettrico a basso consumo come questo?

    Qualche anno fa si è scelto il freddo del Trentino Alto Adige per mettere alla prova questo sistema di riscaldamento e per valutare quanto effettivamente gravi sui consumi energetici.

    Per avere una temperatura costante che si aggira tra i 18 e i 20°C tenendo il radiatore costantemente acceso, è stato rivelato che il consumo di energia è concentrato solo per dieci ore al giorno.

    Tenendo presente che in genere i contratti energetici equivalgono a 0,20 euro per ogni kilowatt l’ora, si può arrivare a spendere 1,60 euro al giorno con l’utilizzo di uno strumento da 800 W.

    Ma il risparmio non finisce qui, perché come si diceva all’inizio esistono degli sgravi fiscali che possono aiutare chi decide di acquistare un calorifero elettronico a basso consumo e in particolare chi sta effettuando degli interventi di manutenzione e risanamento edilizio.

    Il Decreto Bonus Mobili ed Elettrodomestici può aiutarvi a ottenere un risparmio del 50%.

    Il Decreto legge n. 63/2013 consiste nella detrazione dall’IRPEF del 50% fino ad un massimo di 16.000 euro di spesa per comprare mobili e grandi elettrodomestici di classe almeno A+, destinati a tutti quegli immobili residenziali e alle parti in comune degli stessi, che dal 1° gennaio 2019 devono essere sottoposti a un intervento di ristrutturazione o manutenzione edilizia.

    Ma attenzione: il Bonus per gli elettrodomestici è legato al Bonus ristrutturazione, quindi per beneficiarne è necessario che la data di inizio dei lavori per la ristrutturazione della vostra abitazione, sia precedente all’acquisto del radiatore elettrico e di qualsiasi altro grande elettrodomestico.

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