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    Per risparmiare energia è consigliabile attivare lo screensaver?

    Per risparmiare energia è consigliabile attivare screensaver? Consigli

    da Redazione | 11 Agosto 2023

    I dispositivi elettronici sono diventati ormai parte della vita di tutti giorni. Per questo è necessario praticare qualche accortezza che garantisca un maggiore risparmio energetico per ridurre i tanto temuti costi in bolletta e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Ma allora quali sono le abitudini per ridurre i consumi?

    Se avete sentito dire da qualcuno che per rismarmiare energia è consigliabile attivare lo screensaver, forse vi stupirà scoprire che non è così.

    Scopriamo insieme i metodi corretti per un risparmio energetico!

    Come risparmiare energia con il proprio computer

    Il computer è uno dei dispositivi più utilizzati negli uffici e il suo consumo di energia elettrica dipende dalle caratteristiche tecniche e dall’utilizzo che ne viene fatto. Ad esempio, un PC desktop consuma più energia di un notebook: il primo infatti, acceso ma non in utilizzo, assorbe circa 150 – 200 W (mentre quelli più performanti, come i computer da gaming, consumano minimo 200 – 400 W); i notebook, invece, assorbono solo circa 30 W e sino a 180 W durante l’elaborazione grafica o la run di un videogioco.

    Detto ciò, quali sono i metodi per non sprecare energia?

    Risparmio energetico

    Attivare la modalità di risparmio energetico è il primo passo da fare per ridurre i consumi. Questo può implicare un lieve abbassamento della luminosità, la riduzione del consumo di applicazioni di background e la disattivazione di funzionalità non necessarie.

    Luminosità dello schermo

    Se le condizioni lo permettessero, potreste abbassare ulteriormente la luminosità dello schermo, il che potrebbe garantire un risparmio energetico sino al 40%.

    Sfondo del desktop scuro

    Per quanto possa sembrare buffo, la scelta di un colore chiaro per il vostro sfondo del desktop consuma più energia: in media necessita di 74 W, contro i 59 W di un’immagine scura.

    Spegnimento o stand-by?

    La scelta è semplice: basta sapere per quanto tempo non utilizzerete il computer. Se si tratta di un periodo di tempo breve, è preferibile la sospensione, che vi garantisce di riprendere rapidamente le attività da dove le avevate lasciate grazie a una memorizzazione dei dati dei programmi in esecuzione nella memoria RAM. Altrimenti, nel caso di un inutilizzo di qualche ora, è meglio spegnerlo.

    Inoltre, a fine giornata lavorativa, è consigliabile staccare il PC dalla spina, in quanto ricordiamo che anche da spento il PC assorbe tra i 3 W e i 6 W.

    Per risparmiare energia è consigliabile attivare lo screensaver?

    Sfatiamo il mito: lo screensaver è un’immagine (animata o statica) ormai utile solo a trasformare lo schermo in un elemento decorativo.

    Con i vecchi monitor CRT, la sua attivazione garantiva l’allungamento della vita dei fosfori dello schermo, perché con continue accensioni e spegnimenti la durata dei pixel si riduceva. Ora, nei monitor LCD, il pixel non ha più bisogno dello screensaver, anzi: attivarlo consumerebbe più energia del semplice stand-by; perciò, è buona abitudine disattivarlo per evitare di sprecare energia per il semplice gusto estetico.

    Quindi, è opportuno disattivare lo screensaver e optare piuttosto per la funzione “sospensione/stand-by/sleep”: si attiva dopo un certo periodo di tempo di inattività, ottenendo così un risparmio di oltre il 30%. E i costi in bolletta ne gioveranno.

    E per lo smartphone?

    Per i telefoni il discorso si fa più semplice.

    Principalmente, per non sprecare energia è fondamentale staccare il telefono dalla corrente non appena caricato, considerando che un comune caricabatterie è caratterizzato da una potenza dai 3 ai 7 W, che si traduce in un consumo medio di energia elettrica tra 0,006 e 0,014 kWh (per una tipica ricarica di 2 ore).

    In più, come per il computer, ci sono altre semplici abitudini che si possono adottare per combattere lo spreco: si può attivare la modalità di risparmio energetico, disattivare la connessione a internet, il bluetooth, il GPS e si consiglia di disabilitare altre funzioni quando non necessarie, come eventuali screensaver.

    La batteria dello smartphone

    Contribuire al risparmio energetico, tuttavia, non significa soltanto questo, ma anche soppesare le azioni in vista del futuro.

    In questo caso, quindi, risulta opportuno cercare anche di preservare la vita della batteria. Questo si può fare mantenendo l’autonomia dello smartphone tra il 30 e l’80% e fermare la carica prima di superare l’ottanta per cento.

    Il motivo è che oltre questi estremi si stressano i componenti della batteria (si possono sovraccaricare gli elettroni all’anodo o al catodo) e si riduce la sua durata di vita.

    Non solo in questo modo si può proteggere la durata del telefono, ma si dà un contributo positivo alla questione difficile della reperibilità dei materiali delle batterie e al problema del loro smaltimento.

    Altre piccole accortezze per il portafoglio

    Per quanto i costi in bolletta possano essere importanti, bisogna ricordarsi anche che l’impegno che mettiamo oggi non è solo utile al risparmio economico, ma è importante per il futuro, nella speranza che i cambiamenti climatici possano attenuarsi. Infatti, utilizzare meno risorse significa preservare e migliorare la qualità della vita, ridurre l’inquinamento e i conflitti sociali.

    Le scelte sostenibili e la consapevolezza dei cittadini possono dare vita a ulteriori ricerche e sviluppi tecnologici che possono fare la differenza.

    Oltre al PC e allo smartphone, se si volesse estendere il risparmio di energia elettrica anche ai nostri edifici, si potrebbe prestare attenzione alla calibrazione dell’illuminazione in base alle reali necessità, a un uso ponderato della climatizzazione – che in alcuni uffici costituisce il 25% dei consumi energetici durante l’inverno e il 9% d’estate  –, e si dovrebbe evitare di usare l’ascensore se non necessario e altri piccoli gesti.

    Per un ulteriore risparmio economico sui costi della bolletta, si possono addirittura verificare le fasce orarie meno costose a seconda del vostro fornitore energetico e utilizzare gli elettrodomestici durante gli orari più economici.

    E perché esiste questa differenza tra le fasce orarie? È dovuta dalla domanda di energia elettrica: ad esempio, durante il giorno le fabbriche e i servizi commerciali, essendo aperti, richiedono più energia.

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