Home  >  Energit time  >  Qual è il consumo medio di energia elettrica in un ufficio?

Qual è il consumo medio di energia elettrica in un ufficio?

qual è consumo medio energia elettrica in ufficio

da Redazione | 04 Novembre 2022

I consumi energetici e gli sprechi ad essi legati non riguardano solo l’ambiente domestico, ma anche gli uffici e, più in generale, il settore terziario.

I consumi energetici all’interno degli uffici sono dovuti principalmente all’illuminazione artificiale (30%), alla climatizzazione (25%) e all’utilizzo frequente di apparecchiature elettroniche (16%), quali computer, stampanti, fotocopiatrici e scanner.

Migliorare l’efficienza energetica dell’intero settore si rivela piuttosto difficoltoso per via delle diverse caratteristiche specifiche di ogni diversa attività, ma avere un’idea generale rispetto a quale sia il consumo medio di energia elettrica in ufficio e in generare quali siano le caratteristiche di tali consumi potrà sicuramente aiutare ad indirizzarsi verso una buona strada di risparmio energetico.

Qual è il consumo medio di energia elettrica in ufficio? Analisi delle fonti di consumo

Per avere un’idea più chiara di quale sia il consumo medio di energia elettrica in ufficio analizzeremo più nel dettaglio i consumi delle diverse fonti di consumo citate in introduzione: illuminazione artificiale, climatizzazione e apparecchiature elettroniche.

Illuminazione artificiale

Come abbiamo accennato, l’illuminazione artificiale causa ben il 30% dei consumi energetici di un ufficio.

Tuttavia, optando per accorgimenti e miglioramenti di tipo strutturale (volti a sfruttare il più possibile la luce naturale), è possibile ridurre tali consumi nella bolletta della luce anche del 50%.

Un esempio è quello di preferire lampade a basso consumo, come quelle a LED, o ancora installare dei rilevatori di presenza che accendano e spengano la luce secondo i bisogni.

Un’altro aspetto importante è il posizionamento dei punti luce. Le lampade devono essere posizionate correttamente e nei punti utili, in modo tale che l’ambiente risulti ben illuminato sfruttando il minor numero di luci.

Infine, un altro punto importantissimo riguarda i comportamenti, che devono essere il più possibile finalizzati ad evitare sprechi e inutili consumi energetici.

Climatizzazione

La seconda fonte principale di consumo in ufficio è l’impianto di climatizzazione, che rappresenta ben il 25% dei consumi totali (percentuale che scende al 9% durante i mesi estivi).

Così come abbiamo detto rispetto all’illuminazione artificiale, anche per la climatizzazione i margini di miglioramento sono notevoli.

Il modo migliore per ridurre i consumi legati alla climatizzazione è sicuramente quello di intervenire strutturalmente sull’edificio, ad esempio per isolarlo termicamente. Ancora, gli impianti di climatizzazione devono essere moderni ed efficienti, nonché regolarmente soggetti a manutenzione.

Infine, anche qui sono importantissimi i comportamenti degli utenti finali, che devono essere sempre volti a ridurre il più possibile i consumi. Al riguardo sono in vigore alcune normative, che indicano in quale ore sia consentito accendere gli impianti e quale debba essere la frequenza dei controlli.

Apparecchiature elettroniche

Vediamo infine la terza fonte di consumo energetico in ufficio: le varie apparecchiature elettroniche. Non potendoci concentrare su ogni singola apparecchiatura esistente per ufficio, ci concentreremo solo sulle più comuni.

  • Il computer

Il consumo di un computer varia a seconda di quali siano le caratteristiche tecniche dello stesso, al modello ed alle prestazioni. I notebook, ad esempio, consumano meno dei PC desktop, i cui consumi vanno dai 150 ai 200W.

Generalmente, il componente del computer che consuma di più è il processore, i cui consumi possono variare dai 60 ai 140W. Bisogna poi tenere in considerazione il tipo di alimentazione ed i consumi di componenti quali la scheda grafica, l’hard disk, la scheda madre, il monitor e via dicendo.

Una buona idea per ridurre i consumi energetici relativi al computer è sicuramente quella di abilitare le opzioni di risparmio energetico.

  • La stampante

Così come per il computer, anche nel caso della stampante i consumi variano notevolmente a seconda del modello e della tecnologia. Ciò che molti non sanno è che solo l’8% dei consumi relativi alla stampante hanno luogo in fase di stampa. Per il resto, il 50% dei consumi avvengono in modalità stand-by ed il 42% quando la stampante è spenta, ma con la presa inserita.

Per quanto riguarda invece i consumi energetici, le stampanti laser consumano molto di più rispetto a quelle a getto d’inchiostro.

Pin It on Pinterest