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Quanto consuma un condizionatore in euro?

quanto consuma un condizionatore in euro? Consumo elettrico

da Redazione | 26 Ottobre 2022

Se dotare la propria casa di condizionatori è di fondamentale importanza per il comfort domestico, i consumi di tali apparecchi possono tuttavia incidere notevolmente sulle bollette, specialmente se scelti in maniera poco cosciente (ad esempio di classe energetica inferiore alla A) e se utilizzati in modo improprio.

I numerosi fattori che influiscono sui costi legati ad un condizionatore rendono impossibile dire in maniera univoca quanto consuma un condizionatore in euro. Possiamo però dare una scala di valori che vada da un costo minimo relativo alle condizioni più auspicabili ad un costo massimo per le situazioni di maggiore inefficienza. Proseguiremo poi elencando i vari fattori che incidono sui consumi ed alcuni consigli per ridurre i costi in bolletta.

Quanto consuma un condizionatore in euro

Per sapere quanto consuma un condizionatore in euro è sufficiente moltiplicare il valore relativo al consumo medio dell’apparecchio per le ore di utilizzo e per il costo dell’energia elettrica (ovvero la tariffa applicata dal proprio fornitore).

Per dare dei valori medi indicativi: se considerassimo un costo dell’elettricità pari a 0,50€ al kWh ed un tempo di utilizzo giornaliero medio di 8 ore, un condizionatore di alta classe energetica installato in un’abitazione che rispetti i vari parametri di efficienza consumerà circa 2€ al giorno. Tale cifra potrà salire anche fino a 8€ se il modello del condizionatore è particolarmente energivoro e se l’abitazione inefficiente. I costi mensili andranno dunque mediamente dai 60 fino ai 240€.

È chiaro dunque come il prezzo vari notevolmente in base ai fattori: noteremo ancora di più la differenza di prezzo considerando un periodo trimestrale. Sempre in riferimento ai due casi estremi sopramenzionati andremo da un minimo di 180€ per la situazione più energeticamente efficiente fino ad un massimo di ben 720€.

Dire quanto consuma un condizionatore in euro a livello assoluto è dunque impossibile: questo mostra in maniera inequivocabile quanto sia importante prestare attenzione ai vari fattori che incidono sui consumi elettrici.

Cosa incide sui consumi di un condizionatore?

L’etichetta del condizionatore riporta i consumi rilevati in laboratorio; nell’uso domestico vi sono tuttavia numerosi fattori che incidono sui consumi e rendono improbabile che questi siano gli stessi riportati in etichetta. Ad esempio, un primo fattore è sicuramente che, a differenza delle condizioni in laboratorio, in ambito domestico difficilmente temperatura ed umidità saranno costanti nel tempo.

Vediamo ora quali altri fattori incidono sui consumi di un condizionatore:

  • la dimensione della stanza: più ampio è l’ambiente e maggiore sarà il lavoro che il condizionatore dovrà svolgere per raggiungere la temperatura desiderata. Di conseguenza, più grande è la stanza, più elevati saranno i consumi;
  • l’esposizione al sole: rinfrescare una stanza esposta al sole porterà il condizionatore a lavorare e consumare notevolmente. È poi ovvio che la situazione si invertirà nel caso in cui si intenda riscaldare lo stesso ambiente;
  • l’isolamento termico dell’abitazione: un ambiente ben isolato termicamente renderà più semplice il lavoro dei condizionatori, i cui consumi si ridurranno notevolmente;
  • la classe energetica del condizionatore: inutile specificare l’importantissimo ruolo delle classi energetiche. Un condizionatore di classe A+++ consuma generalmente intorno ai 160kWh all’anno, ma i consumi possono raggiungono anche i 430 kWh annuali per le classi energetiche peggiori;
  • la tecnologia del condizionatore: una buona scelta è ad esempio quella di optare per un condizionatore dalla tecnologia inverter, di maggiore efficienza;
  • il valore di BTU adeguato alle dimensioni della stanza: installare un condizionatore sovradimensionato rispetto all’ambiente porterà ad assorbire ben più corrente di quanto necessario. Allo stesso modo, un condizionatore sottodimensionato sarà sottoposto ad eccessivo lavoro.

Questi sono solo alcuni dei fattori che influiscono sui consumi: altre scelte, relative ad esempio al modello del condizionatore (e.g. monosplit o multisplit?), potrebbero portare in certe circostanze a consumi differenti; lo stesso vale per un uso consapevole o meno dell’apparecchio. Quest’ultimo punto è di estrema importanza, in quanto se anche tutti gli altri parametri fossero tali da auspicare consumi minimi, questi non saranno tali se l’utente lascerà aperte le finestre o programmerà il condizionatore per raggiungere i 18°C se fuori ce ne sono 30.

Come ridurre i costi in bolletta del proprio condizionatore

Innanzitutto, come abbiamo più volte sottolineato, per ridurre il costo in bolletta del condizionatore è importante scegliere un modello di alta classe energetica.

Avere la possibilità di programmare il condizionatore da remoto è un’altro fattore che influisce sulla spesa, in quanto permette di gestire al meglio i consumi. Ancora, è indispensabile che questo venga posizionato correttamente all’interno della stanza, secondo le considerazioni di un professionista.

Altri punti da considerare per ridurre i costi in bolletta del condizionatore sono:

  • accendere il condizionatore solo nelle stanze in cui è davvero necessario e non necessariamente in tutti gli ambienti della casa;
  • procedere periodicamente alla manutenzione e pulizia del proprio condizionatore;
  • non impostare una temperatura che superi gli 8°C di divario con la temperatura esterna;
  • migliorare quanto più possibile l’isolamento termico della propria abitazione (specialmente degli infissi);
  • scegliere un condizionatore la cui dimensione sia appropriata all’ambiente nel quale verrà installato.

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