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Qual è la città più inquinata al mondo?

qual è la città più inquinata al mondo, classifica

da Redazione | 15 Luglio 2021

Smog, polveri sottili e rifiuti tossici sono problemi che affliggono tutte le città del mondo, in particolare le grandi metropoli internazionali.

Quando il livello di particolato è oltre la soglia

Con il termine PM (Particulate Matter) ci si riferisce a un mix di particelle solide e liquide (particolato) che si trovano nell’aria. Il PM può avere origine sia da fenomeni naturali sia, principalmente, da attività umane (come processi di combustione e traffico). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’esposizione annuale alle polveri sottili non deve superare i 10 microgrammi per metro cubo all’anno.

In base ai dati, 9 persone su 10 respirano un’aria che contiene alti livelli di sostanze inquinanti. Infatti, l’inquinamento atmosferico, oltre a causare gravi danni all’ambiente, è la causa di morte di circa 7 milioni di persone al mondo ogni anno. Un dato ancora più desolante se si pensa che il 56% delle città nei paesi sviluppati non adotta neanche misure per ridurre l’inquinamento.

Vediamo qual è la città più inquinata al mondo, quella che occupa il primo posto in classifica per gli alti livelli di particolato e in cui l’aria è praticamente irrespirabile.

Le città indiane tra le più inquinate al mondo

Non è di sicuro un primato di cui andarne fieri. Nuova Delhi, metropoli e capitale indiana, si aggiudica per il terzo anno consecutivo il titolo di capitale più inquinata al mondo assegnato dall’istituto svizzero IQAir nel suo Report globale sulla qualità dell’aria 2020, basato sulle concentrazioni in atmosfera di pm2,5. Qui, la qualità dell’aria è disastrosa, i livelli di polveri sottili hanno superato di gran lunga le soglie di sicurezza, causando gravi effetti sulla salute.

Tra le 30 città più inquinate al mondo 22 sono indiane. Gran parte dell’inquinamento atmosferico in India deriva dalla pratica, formalmente vietata, usata dagli agricoltori di bruciare le stoppie per convertire più in fretta le piantagioni nella fase di passaggio da una stagione all’altra. Tra gli altri fattori scatenanti, vi sono il traffico fuori controllo e l’industria manifatturiera.

Secondo la classifica più recente, tra le città più inquinate in India troviamo:

  • Ghaziabad, un centro satellite della capitale Nuova Delhi con una concentrazione di Pm2,5 pari a 110,2 microgrammi per metro cubo. Secondo la Cnn questa città nel 2019 ha avuto una concentrazione media di livelli di PM 9 volte superiore al limite.
  • Raipur. Traffico e inquinamento industriale sono le principali cause dell’inquinamento.
  • Patna. Eccessiva densità di popolazione, industria e la confluenza di alcuni fiumi sacri ad alto tasso batterico, rendono questa città tra le più tossiche.
  • Allahabad. Industria e trasporti sono i maggiori responsabili.
  • Gwalior. Secondo l’OMS ha l’aria più inquinata dell’India.

Nonostante questi dati negativi, c’è da dire che in India nel complesso ci sono stati dei piccoli miglioramenti in virtù del National Clean Air Programme, un programma che mira a ridurre i livelli di inquinamento dell’aria del 30% entro il 2024, simile a quello messo in atto già dalla Cina, che resta tra i maggiori paesi inquinanti al mondo.

Le altre città più inquinate

Nella classifica delle 10 città con il più alto tasso annuale di PM2.5, dopo il primo posto occupato da Nuova Dehli, si trovano:

2. Dacca in Bangladesh, con una concentrazione media di PM2.5 di 77,1

3. Ulan Bator in Mongolia, 46,6

4. Kabul in Afghanistan, 46,5

5. Doha in Qatar, 44,3

6. Bishkek in Kirghizistan, 43,5

7. Sarajevo in Bosnia-Herzegovina, 42,5

8. Manama in Bahrein, 39,7

9. Giacarta in Indonesia, 39,6

10. Kathmandu in Nepal, con 39,2

I dati mettono in luce come gli elevati livelli di inquinamento atmosferico siano legati ai cambiamenti climatici e alla rapida urbanizzazione delle città.

Come il lockdown ha influito sulle polveri sottili

Sui dati del 2020 hanno inciso positivamente le misure di contenimento della pandemia da Covid-19.

Rispetto all’anno prima c’è stato un miglioramento della qualità dell’aria nel 65% delle città monitorate. Tuttavia, gli effetti del lockdown, oltre a essere temporanei, sono stati anche vanificati dai numerosi incendi divampati in California, Australia, Siberia e Sud America.

Ricordiamo che il PM2.5 comprende sostanze inquinanti come solfato, nitrati e il nero di carbonio. L’esposizione a tali particelle può causare disturbi polmonari, cardiaci e il danneggiamento di funzioni cognitive e immunitarie.

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