L’acqua calda sanitaria, spesso abbreviata con l‘acronimo ACS, è un bene prezioso che ci permette di fare docce e bagni caldi, preparare deliziosi pasti e mantenere puliti e igienizzati i nostri ambienti. Ma quanta ne consumiamo realmente?
Questa importante risorsa va utilizzata con consapevolezza, per questo di seguito forniremo delle stime sul consumo di acqua calda sanitaria giornaliero e annuale, analizzeremo i fattori che influenzano tali consumi e i vari sistemi per la sua produzione.
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Consumo di acqua calda: da cosa dipende?
L’acqua calda sanitaria è tutta l’acqua che scorre dai rubinetti delle nostre case, ma anche di uffici e aziende. Prima di calcolare il proprio fabbisogno energetico e fare delle stime sul consumo di ACS, dobbiamo considerare i diversi fattori che influiscono sulla quantità di acqua calda utilizzata da una famiglia. Ecco quali sono:
- Dimensioni dell’abitazione. Le case più grandi e con più bagni tendono a consumare più acqua calda.
- Temperatura di mandata desiderata. Impostazioni più alte (es. >55 °C) aumentano i consumi.
- Numero dei componenti della famiglia. Maggiore è il numero di persone all’interno del nucleo familiare e maggiori saranno i consumi.
- Abitudini di consumo. La durata delle docce, la frequenza dei lavaggi e l’utilizzo di elettrodomestici influenzano il consumo.
- Condizioni ambientali.
- Tipologia di impianto e la sua efficienza. La presenza di sistemi di risparmio idrico e di fonti di energia rinnovabile può ridurre i consumi. Anche la qualità dell’isolamento termico di serbatoi e tubazioni influenza i consumi.
Consumo acqua calda sanitaria: come calcolarlo
L’acqua calda è un elemento imprescindibile della nostra vita quotidiana e spesso la diamo per scontata. Il consumo di acqua calda sanitaria (ACS) non è costante nel corso di una giornata, ma raggiunge dei picchi chiamati “periodi di punta”, ovvero dei momenti di breve durata in cui il consumo si concentra maggiormente.
Conoscere il fabbisogno di acqua calda è fondamentale per:
- ottenere un risparmio economico in bolletta;
- ridurre il proprio impatto ambientale;
- ottimizzare l’impianto nel caso ci fossero delle inefficienze.
Secondo le stime, il fabbisogno giornaliero di acqua calda si aggira sui 40-60 litri a persona ad una temperatura di circa 40-60 °C. Questo valore può aumentare del doppio o triplo se si fa il bagno caldo al posto della doccia.
Mediamente, si consumano circa 800 kWh di energia all’anno per soddisfare il proprio fabbisogno di ACS, un valore che può aumentare in famiglie numerose o in caso di utilizzo prolungato di docce e bagni caldi. Per calcolarlo si deve moltiplicare l’energia elettrica in kWh usata dalla pompa di calore per riscaldare i litri di acqua necessari per 365 giorni e per il numero dei componenti familiari.
Esistono anche dei software di analisi dei consumi che permettono di comprendere in autonomia i propri consumi domestici.
Qual è il consumo di acqua calda sanitaria per una famiglia di 3 persone?
La quantità di acqua calda consumata in un anno in un nucleo familiare dipende, come abbiamo detto, da vari fattori compreso il numero di persone che lo compongono. Se consideriamo un consumo di acqua calda di circa 40 litri al giorno per persona, per sapere qual è il consumo per una famiglia tipo di tre persone in un anno bisogna moltiplicare 40 litri x 3 persone x 365 giorni e si ottiene il valore di 43.800 litri o 43,80 metri cubi all’anno.
Qual è il consumo di acqua calda sanitaria per una famiglia di 4 persone?
Facciamo un altro esempio. Per una famiglia composta da quattro persone, con un fabbisogno di 50 litri d’acqua calda a 40°C al giorno per persona si ha un consumo energetico totale annuale di: 50 × 4 persone × 365 giorni= 73.000 litri.
Se una pompa di calore richiede circa 0,77 kWh per riscaldare 50 litri, il consumo annuo per 4 persone sarà: 0,77 × 365 × 4 = 1.124 kWh di energia.
Se il fabbisogno si abbassa a 40 litri come nell’esempio sopra, per 4 persone il consumo annuo sarà di 58.400 litri.
Sono solo stime, ma rappresentano un utile riferimento per evitare sprechi e gestire meglio i consumi, così da prevenire spiacevoli sorprese in bolletta.
Confronto tra i vari sistemi per produrre acqua calda
L’ACS può essere prodotta tramite diversi sistemi. Ecco una panoramica sui diversi impianti per produrre acqua calda:
- Un impianto a pompa di calore per produrre acqua calda sanitaria è tra i sistemi più efficienti. Il consumo di 2,3 kWh per riscaldare 50 litri di acqua a 55 °C va diviso per il COP della pompa di calore, ad esempio 3, e si ottiene 0,77 kWh, all’anno 280 kWh circa. Per calcolare la spesa annua in euro (se il costo dell’energia elettrica è di 0,23 €/kWh): 280 x 0,23 = 64,4 euro.
- Scaldabagno elettrico tradizionale: richiede minimo 3-4 kWh per riscaldare 50 litri, consumando in media 1.095 kWh all’anno di elettricità. Il costo annuale in euro sarà di circa 251 € (considerando il costo dell’energia elettrica di 0,23€/kWh).
- Caldaia a gas: è meno efficiente in termini energetici rispetto alla pompa di calore. La quantità di energia termica necessaria per riscaldare 50 litri di acqua a 55°C è di circa 2,58 kWh al giorno per un consumo annuale di 941 kWh. Il costo in bolletta equivale a circa 94 euro annui ma varia in base al prezzo del gas.
- Impianto solare termico: offre consumi energetici quasi nulli durante l’estate, ma necessita di supporto in inverno. Il consumo annuo si aggira sui 170-340 kWh/anno da coprire con un sistema ausiliario. Il costo annuo va dai 39 euro ai 78 euro (se l’energia elettrica ha un prezzo di 0,23 €/kWh).
- Chiller: è spesso associato a sistemi industriali o abitativi con pompe di calore. Quando utilizzato per riscaldare l’acqua sanitaria, ha un’efficienza (COP) simile a una pompa di calore, ma può variare in base all’installazione e al carico. Per lo stesso fabbisogno il suo consumo annuo si aggira sui 240,9 kWh.
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Tipologie di impianti per la produzione di acqua calda sanitaria: quale scegliere?
La scelta dipende dalle esigenze energetiche e dalle risorse disponibili, con un occhio di riguardo per il risparmio e la sostenibilità.
- Scaldabagni elettrici e a gas. Il primo riscalda l’acqua tramite una resistenza elettrica; è facile da installare ma poco efficiente: consumi scaldabagno elettrico. Gli impianti a gas possono essere competitivi nei costi operativi, ma hanno emissioni maggiori.
- Pompa di calore/chiller. È tra i sistemi più efficiente e sostenibili, può essere installato sia fuori che dentro casa e permette di risparmiare fino al 70% delle spese rispetto allo scaldabagno elettrico.
- Impianto solare termico. È la soluzione più conveniente in termini di consumo energetico e costi. Utilizza pannelli solari per riscaldare l’acqua, stoccandola in un serbatoio. I vantaggi sono che sfrutta energia pulita e ha minimi costi di gestione; tuttavia, necessita spesso di un sistema di supporto nei periodi di minore irraggiamento solare che può avere consumi variabili a seconda della tecnologia.
- Caldaia a gas. Funziona bruciando gas metano o GPL, è una delle soluzioni più comuni ed è più economica rispetto allo scaldabagno elettrico ma meno conveniente rispetto ai sistemi con pompa di calore. L’acqua viene distribuita istantaneamente o conservata in un serbatoio di accumulo. Quelle a condensazione, invece, sono più efficienti e garantiscono consumi ridotti.
Se al sistema a pompa di calore viene integrato anche un impianto fotovoltaico si ottiene una riduzione del consumo di circa la metà rispetto ad un impianto a gas. Rappresenta una delle opzioni più vantaggiose in termini di efficienza e sostenibilità ambientale: il fotovoltaico non produce emissioni e aumenta la classe energetica dell’abitazione.
Consigli per risparmiare acqua calda
Per ridurre gli sprechi di acqua calda sanitaria è possibile adottare delle piccole soluzioni senza dover rinunciare al comfort, basta prestare un po’ di attenzione:
- Abbassare la temperatura dell’acqua. Regolatela intorno ai 40°C in estate e sui 50° durante l’inverno per evitare sprechi energetici.
- Utilizzare energie rinnovabili. Combinare la pompa di calore con pannelli solari fotovoltaici o termici è la soluzione più vantaggiosa perché riduce quasi a zero i consumi di energia elettrica.
- Monitorare i consumi.
- Ridurre la durata delle docce e preferirle al bagno caldo, mettere la lavastoviglie solo a pieno carico e chiudere il rubinetto mentre ci si insapona o si lavano i denti.
- Sostituire la caldaia e i rubinetti con modelli più efficienti, isolare i tubi e il serbatoio.
Infine, per ridurre i costi in bolletta è fondamentale scegliere l’offerta migliore in base alle vostre necessità. Scegliete Energit per acqua calda, qualità e professionalità: abbiamo uno staff di consulenti energetici, progettisti, tecnici e installatori, dedicato alle soluzioni di efficienza energetica chiavi in mano, in grado di offrirvi soluzioni semplici, efficaci e affidabili. Con Energit otterrete un risparmio energetico, minori emissioni di Co2 e alta efficienza.
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