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Cos’è e come funziona il reddito energetico?

Cos'è il reddito energetico

da Redazione | 21 Dicembre 2022

Tra le iniziative che incentivano il passaggio alle energie rinnovabili figura il reddito energetico, una misura istituita a giugno 2020 su proposta dell’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Vediamo di che si tratta e a chi spetta il reddito energetico.

Cos’è il reddito energetico?

È un incentivo rivolto ai cittadini con un livello di reddito basso per consentire l’acquisto e l’installazione di impianti ed energia di accumulo, come quelli fotovoltaici.

Lo scopo è duplice: ridurre i consumi energetici e quindi le spese in bolletta delle famiglie diminuendo la povertà energetica, specialmente nelle aree del Mezzogiorno, e dall’altra parte aiutare l’ambiente e proteggere l’ecosistema grazie alla produzione di energia pulita.

Il reddito energetico, il cui importo varia da 6.000 fino a 8.500 euro a seconda del soggetto richiedente e della tipologia di sistema che si decide di installare, può essere sfruttato per:

  • L’installazione di impianti fotovoltaici (con potenza non inferiore a 1,8 kw e devono riuscire a produrre almeno 1.200 kwh).
  • L’installazione di impianti solari termici.
  • Impianti microeolici.
  • Relativi sistemi di accumulo.

Di questi interventi, il 20% può essere impiegato per prevedere anche l’acquisto e l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, da abbinare comunque ad uno degli impianti di produzione di energia elettrica appena citati.

Se i beneficiari sono condomini, la possibilità si estende ai sistemi di accumulo, portando la soglia massima ottenibile a 8.500 euro (IVA inclusa). Si incentiva così la pratica dell’autoconsumo.

L’obiettivo per il quale il governo ha introdotto questo contributo a fondo perduto è, come abbiamo detto, quello di favorire l’installazione di impianti sia privati che condominiali, incentivando la transizione verso un futuro sostenibile.

I requisiti per ottenerlo

Ora che abbiamo chiarito cos’è, spieghiamo quali sono i requisiti da rispettare.

I fondi disponibili sono accessibili da coloro che rientrano in determinate soglie di ISEE, ovvero non superiore ai 20.000 euro. La misura economica, infatti, mira a coinvolgere le fasce di popolazione meno abbienti che hanno maggiori difficoltà ad investire in impianti ad energia rinnovabile e quindi ad installare pannelli fotovoltaici sui tetti di abitazioni e condomini. Il riferimento da tenere in considerazione è il regolamento regionale (vedremo poi il caso di Puglia e Sardegna).

Altro requisito è la residenza anagrafica nell’immobile dove verrà installato l’impianto.

Ne possono beneficiare sia i proprietari o usufruttuari a vario titolo di unità abitative indipendenti, sia i condomini.

Come funziona il reddito energetico?

I beneficiari del reddito energetico sono obbligati a sottoscrivere una convenzione con il GSE che prevede l’attivazione del servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta dagli impianti. Inoltre, è previsto che gli utenti si impegnino a cedere alla regione i crediti maturati eventuali verso il GSE.

Spieghiamo brevemente come funziona:

  • L’ente amministrativo istituisce il fondo per l’acquisto dei pannelli fotovoltaici poi indice un bando di gara.
  • I vincitori del bando possono accedere agli impianti con le agevolazioni.
  • L’energia prodotta viene scambiata con la rete (scambio sul posto).
  • I ricavi ottenuti possono essere reinvestiti per aumentare l’ammontare del reddito energetico.

Il caso di Sardegna e Puglia

Il comune di Porto Torres in Sardegna è stato il primo a sperimentare questa misura economica che ha consentito un risparmio medio annuale in bolletta di 150 euro per famiglia. L’installazione di 50 impianti fotovoltaici non solo ha fatto risparmiare, ma ha anche prodotto 65 tonnellate di Co2 in meno. Anche per il 2023 sono in arrivo nuovi fondi. Si consiglia di consultare il sito ufficiale della regione.

La Puglia è la regione più avanti sul reddito energetico ed è scaduto il 22 agosto scorso il tempo per richiedere questo contributo tramite il sito della regione Puglia.

Ricordiamo che il finanziamento non è cumulabile con altri tipi di incentivi per l’installazione di sistemi energetici, come il Superbonus.

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