Dove si buttano le lampadine a basso consumo?

Un corretto smaltimento dei rifiuti è il primo passo per prendersi cura dell’ambiente favorendo un riutilizzo sostenibile delle materie prime attraverso il riciclo.

La raccolta differenziata richiede una particolare attenzione ai fini della salvaguardia ambientale, rendendo necessario distinguere le varie tipologie di rifiuti, che spesso possono generare confusione tra i consumatori.

Se tutti ormai sappiamo dove buttare carta, vetro e metallo o rifiuti organici, ci troviamo invece nell’incertezza di fronte ad alcune tipologie di oggetti, rischiando così di sbagliare ed esporre l’ambiente a seri pericoli.

Tra queste categorie rientrano sicuramente le lampadine, che, pur essendo in parte di vetro, non devono essere smaltite insieme a lattine o bottiglie dello stesso materiale, ma nemmeno nel secco o, ancor peggio, nei bidoni destinati alla raccolta dell’umido.

Per capire, in particolare, dove si buttano le lampadine a basso consumo una volta esauste è indispensabile precisare che tutte le sorgenti luminose usate diventano rifiuti particolari, pertanto richiedono modalità differenti di riciclo rispetto agli altri rifiuti.

Tra queste quelle a risparmio energetico rappresentano quelle più efficienti ed ecologicamente sostenibili in quanto possono essere riciclate al 95% purché siano smaltite nel modo giusto.

Prima di capire come riciclare correttamente le lampadine è dunque indispensabile aprire una parentesi per conoscere le principali tipologie in cui esse si classificano e in base alle quali vengono smaltite.

Lampadine: tipologie e riciclo

Le sorgenti luminose sono classificate come RAE ossia Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche appartenenti alla classe R5, soggette dunque alla raccolta differenziata.

In questa categoria sono inseriti tubi fluorescenti, lampade fluorescenti compatte, lampade a scarica ad alta intensità, lampade a vapori di sodio a bassa pressione e lampade a Led.

Sono escluse invece dalle RAE le lampade a incandescenza e ad alogeni, per le quali non è prevista la raccolta differenziata.

La regola che le accomuna, tuttavia, è che, proprio perché non costituite solamente da vetro ma anche da altri materiali come plastica e metalli, tutte le lampadine non vanno mai gettate nel vetro né nell’indifferenziata.

Per capire in che modo possono essere smaltite le varie tipologie andiamo ad analizzarne nel dettaglio le caratteristiche e i vantaggi in termini di riciclo.

Lampade a incandescenza

Questa tipologia di lampade, ormai in disuso, è considerata la più energivora in assoluto, per questo oggi è stata sostituita con le lampadine a basso consumo, come i Led.

Per smaltirle correttamente una volta utilizzate è importante saperle riconoscere, così da capire quando la lampadina è fulminata e dunque procedere subito al suo smaltimento.

Questo accade quando la resistenza interna al bulbo di vetro da cui è formata appare rotta, in questo caso sarà necessario liberarsene.

Per farlo è possibile portarle in un’isola ecologica, dove saranno buttate in un apposito cassonetto destinato a questa tipologia di lampadine oppure consegnarle al negoziante dove da cui sono state acquistate che dovrà occuparsi di smaltirle correttamente.

Lampadine alogene

Dette anche fluorescenti o a tubo, questa tipologia di lampadine funzionano grazie al mercurio presente al loro interno, che, reagendo con alcuni gas nobili, produce la luce.

Proprio questa sua composizione rende la lampadina alogena molto pericolosa quando non smaltita correttamente in quanto il mercurio è ritenuto altamente tossico per l’uomo ed estremamente inquinante per l’ambiente.

Queste lampadine, quando esauste, vanno dunque smaltite correttamente recandosi presso l’isola ecologica più vicina, dove andranno buttate nei contenitori ad esse destinate.

Nel caso in cui si dovessero rompere è necessario prestare attenzione per la fuoriuscita del materiale e dunque arieggiare correttamente l’ambiente prima di raccoglierne i cocci con appositi guanti.

Lampade a basso consumo

Le lampadine a risparmio energetico assicurano prestazioni elevate e maggiore durata, che può andare dalle 10.000 alle 30.000 ore contro le 750 delle luci a incandescenza.

A questa categoria appartengono le lampade a Led, che consentono un risparmio energetico dell’80% circa e necessitano di essere smaltite in un apposito contenitore per essere riciclate a vantaggio dell’ambiente.

Per farlo, anche in questo caso, è obbligatorio portarle presso un’isola ecologica o consegnarle al rivenditore di lampadine di fiducia perché si occupi del ritiro e corretto smaltimento, come predisposto dal decreto ministeriale n.121 del 2016.

Per facilitare la comprensione delle pratiche corrette di riciclo, su ogni prodotto è sempre indicato il simbolo del cassonetto sbarrato che simboleggia la necessità di smaltire separatamente le lampadine rispetto agli altri rifiuti.

Le lampadine a risparmio energetico non possono essere dunque gettate né nel bidone del vetro, né all’interno dei contenitori per la raccolta indifferenziata, ma soltanto nei centri di raccolta abilitati al fine di smaltirle e riciclarle nel modo corretto.

Per conoscere le isole ecologiche più vicine è possibile consultare il sito ufficiale del Centro di Coordinamento RAEE, dove sarà possibile trovare le informazioni ricercate nell’apposita sezione dedicata ai Comuni.

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