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La tariffa D1 esiste ancora?

la tariffa D1 esiste ancora? Cosa è cambiato. Pompe di calore

da Redazione | 19 Agosto 2022

Negli ultimi anni ha avuto luogo in Italia una riforma delle tariffe elettriche. La riforma è iniziata quando, otto anni fa, fu introdotta la tariffa sperimentale D1 per le pompe di calore.

Nel corso dell’articolo faremo un riepilogo di tutto quello che c’è da sapere rispetto ai cambiamenti avvenuti per le tariffe energetiche. Ma partiamo dal principio: spieghiamo cosa è la tariffa D1 e poi chiariamo se la tariffa D1 esiste ancora.

Cos’è la tariffa D1?

La tariffa D1 è una tariffa sperimentale nata il 1 luglio 2014 e prorogata poi dall’Autorità per tutto l’anno 2016. La tariffa poteva essere richiesta dai clienti domestici che utilizzavano come unico sistema di riscaldamento per l’abitazione di residenza le pompe di calore elettriche efficienti (ovvero quelle pompe di calore che rispettano alcuni requisiti prestazionali definiti minimi nel decreto del 19 febbraio 2007).

A differenza delle tariffe D2 (utenza domestica residente) e D3 (utenza domestica non residente, o residente con più di 3 kW), il fattore innovativo della tariffa sperimentale D1 era che ogni kWh consumato aveva lo stesso prezzo, indipendentemente da quali fossero i volumi di consumo annuo.

In poche parole, con la tariffa sperimentale venivano allineati i costi, abolendo le differenziazioni dei prezzi per scaglioni di consumo (ovvero quei costi non fissi, ma definiti in base alle fasce di consumo di energia elettrica: maggiori i consumi, maggiore il prezzo di ogni kWh consumato). In questo modo, i costi annuali della pompa di calore elettrica erano ampiamente ridotti.

Il principale obiettivo della tariffa sperimentale D1 era incentivare, tramite l’allineamento dei costi, l’installazione di apparecchiature domestiche ad alta efficienza energetica. Ma torniamo al presente, la tariffa D1 esiste ancora?

Riforma delle tariffe elettriche: la tariffa D1 esiste ancora?

No, dal 31 dicembre 2016, con l’implementazione in Italia del nuovo sistema tariffario, la tariffa D1 non esiste più poiché è stata sostituita dalla nuova tariffa TD. Così come la vecchia tariffa D1, anche la tariffa TD, non tenendo conto degli scaglioni di consumo, allinea i costi di ogni kWh consumato.

A partire dal 1 gennaio 2017, le tariffe D2 e D3 sono state sostituite dalla nuova tariffa TD per i servizi di rete. La nuova tariffa elimina la vecchia distinzione fra residenti e non residenti (secondo cui le tariffe erano maggiori per le seconde case, ovvero per le abitazioni in cui l’intestatario della bolletta non era residente) e non è progressiva, in quanto abolisce gli scaglioni di consumo.

L’obiettivo della nuova tariffa è diffondere consumi elettrici efficienti, avere una maggiore trasparenza in bolletta e ripartire i costi dei servizi di rete equamente.

Vediamo ora più nel dettaglio le caratteristiche della tariffa TD per i servizi di rete.

La tariffa TD per i servizi di rete

Come abbiamo detto, la tariffa TD sostituisce le tariffe D2 e D3, le quali seguivano un sistema progressivo (il costo di ogni kWh consumato variava a seconda dei consumi annuali totali) ed erano differenziate per residenti e non residenti.

La tariffa progressiva, che penalizzava gli utenti che consumavano oltre una certa soglia di energia, era stata concepita per sfavorire gli sprechi ed al contempo rendere l’energia economica fintanto che i consumi fossero essenziali.

Tuttavia, al giorno d’oggi, i consumi più alti non necessariamente necessitano di essere sfavoriti, in quanto potrebbero essere associati ad una maggiore sostenibilità ed efficienza energetica. Chi possiede un’auto elettrica, ad esempio, avrà sicuramente consumi elettrici più alti, ma non vi è alcuna ragione perché questi vengano penalizzati da costi maggiori. Inoltre, la tariffa progressiva penalizzava le famiglie più numerose che, nonostante non necessariamente avessero un reddito alto, avevano naturalmente un consumo annuo maggiore rispetto ai nuclei familiari dalle dimensioni minori. Ecco allora perché la riforma energetica ha superato i vecchi sistemi delle tariffe progressive D2 e D3, sostituendole con la nuova tariffa TD.

Ma cosa cambierà precisamente per i clienti domestici? Vediamo i diversi casi.

  • Ex tariffa D2: utenti residenti con potenza che non superi i 3 kW

Gli utenti si muoveranno dall’ex tariffa D2 alla nuova TD. In questo caso, per consumi fino a 1800 kWh la spesa subirà un aggravio pari a 64€ circa. L’aggravio si dimezzerà per consumi di circa 2700 kWh e si annullerà completamente quando si arriva a 3100 kWh. Da qui in poi, per consumi superiori a 3100 kWh, la spesa comincia a ridursi considerevolmente. Per fare un esempio: per consumi annui pari a 4400 kWh gli utenti noteranno un risparmio di circa 80€ rispetto alla vecchia tariffa D2.

  • Ex tariffa D3: utenti non residenti con potenza di 3 kW

Vediamo invece quali cambiamenti si noteranno nel caso in cui si passi dalla tariffa D3 alla nuova tariffa TD. In questo secondo caso, l’aumento di spesa riguarderà le quote fisse, le quali, per 3 kW, equivalgono a circa 20€ l’anno, ma che si ridurranno al crescere dei consumi. I costi rimarranno invariati per consumi di circa 1100 kWh all’anno, mentre per consumi superiori si abbasseranno considerevolmente. Per fare un esempio: per consumi annui pari a 3400 kWh gli utenti noteranno un risparmio di circa 90€ rispetto all’ex tariffa D3.

Per riassumere, vediamo quindi quali sono i casi in cui la tariffa TD risulti essere vantaggiosa.

I vantaggi della tariffa elettrica TD

Come è facile constatare, dato il principio della TD è che “maggiore il consumo, maggiore il risparmio”, coloro che beneficiano maggiormente della nuova tariffa sono le famiglie che consumano grandi quantità di energia elettrica (con grandi quantità intendiamo un consumo pari o superiore ai 3100 kWh annui). La tariffa sarà dunque vantaggiosa per coloro che abbiano scelto di acquistare sistemi di ricarica delle batterie di auto elettriche, pompe di calore o altri sistemi energetici sostenibili.

Per essere più schematici, la tariffa TD è vantaggiosa nei seguenti casi:

  • per gli utenti che dispongono di una pompa di calore allacciata all’unico contatore dell’abitazione e con potenza impegnata pari a 3 kW: la tariffa risulterà vantaggiosa quando i consumi totali superano i 4500 kWh annui;
  • per gli utenti che dispongono di una pompa di calore allacciata all’unico contatore dell’abitazione e con potenza impegnata superiore a 3 kW: la tariffa risulterà vantaggiosa quando i consumi totali superano gli 800 kWh annui;
  • per gli utenti che dispongono di una pompa di calore allacciato ad un contatore separato: la tariffa è sempre vantaggiosa, a prescindere da quali siano i valori di potenza impegnata e di consumo annuo.

Infine, anche coloro che dispongono di un impianto fotovoltaico possono aderire alla tariffa TD, ma è consigliabile accertarsi che si tratti effettivamente di un vantaggio in termini di risparmi in bolletta.

Come richiedere la tariffa TD

Per coloro che desiderassero richiedere la tariffa TD, di seguito indichiamo quali sono i documenti necessari ai fini della richiesta:

  • Un documento di identità valido;
  • una copia delle sezioni 1 e 4.4 del libretto dell’impianto, correttamente compilate;
  • una copia del documento attestante che la pompa di calore possieda i requisiti prestazionali minimi (ovvero gli stessi requisiti necessari per avere accesso alle detrazioni fiscali del 55-65%). In alternativa, una copia del documento attestante che la pompa di calore rispetti i criteri di ammissibilità richiesti per accedere al Conto Termico;
  • infine, nell’eventualità in cui nell’abitazione sia presente un generatore alternativo, sarà necessario presentare l’asseverazione redatta da un tecnico qualificato, nonché l’attestato di prestazione energetica dell’abitazione.

Alcuni ulteriori aspetti da tenere in considerazione:

  • è possibile accedere alla tariffa TD anche nel caso in cui, oltre alla pompa di calore, sia presente anche una caldaia o generatori di calore a fonte rinnovabile, come ad esempio camini o stufe;
  • come precedentemente accennato, è importante che le caratteristiche tecniche dei sistemi a pompa di calore dell’appartamento corrispondano ai requisiti minimi previsti per avere accesso alle detrazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica e ristrutturazione.

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