La borsa dell’acqua calda elettrica è un piccolo elettrodomestico molto utile nel periodo invernale perché permette di riscaldarsi in maniera facile e veloce in qualsiasi momento.
Il freddo ormai è arrivato e per chi, per scelta o per impossibilità, non può accendere termosifoni o pompe di calore, trova nella borsa dell’acqua calda una soluzione ideale anche contro il caro bolletta.
Vediamo come funziona, quanto consuma la borsa dell’acqua calda elettrica e il confronto con quella tradizionale e altre alternative.
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Come funziona la borsa dell’acqua calda elettrica?
La borsa elettrica è l’evoluzione della borsa di gomma in caucciù ancora in commercio. Funziona collegandola alla presa di corrente per un tempo che varia da 5 a 15 minuti massimo. Il liquido contenuto al suo interno si riscalda raggiungendo temperature massime di circa 70° e rimanendo caldo fino a 5-6 ore.
Una volta riscaldata, la borsa si stacca dalla presa elettrica e ci si può spostare in tutta la casa comodamente restando al calduccio, rilassarsi sul divano o sotto le coperte del letto.
I vantaggi rispetto alla borsa tradizionale:
- Non si deve sostituire l’acqua facendola bollire ogni volta in un pentolino (consumando quindi gas metano).
- Si riscalda più velocemente.
- Resta calda più a lungo (fino a 5-6 ore a seconda della temperatura esterna).
L’unico punto a sfavore è che il modello elettrico costa leggermente di più, ma parliamo comunque di costi irrisori.
Quanto consuma la borsa dell’acqua calda elettrica?
La borsa dell’acqua calda elettrica è piccola, leggera e in breve tempo diventa bollente; non è usata solo per riscaldare il corpo, ma anche come rimedio naturale contro piccoli dolori muscolari. Una soluzione fai da te per alleviare grazie al calore il dolore e rilassare le fibre muscolari. Può rivelarsi utile nei casi di:
- Mal di schiena.
- Cervicale.
- Mal di stomaco, crampi e coliche renali.
- Contratture muscolari.
Il calore si può in questi casi utilizzare al posto di antidolorifici o altri medicinali.
Per capire quanto consuma la borsa dell’acqua calda elettrica bisogna considerare la sua potenza che può variare da 360 a 600 W con tempi di ricarica che vanno da 5 a 15 minuti al massimo.
Facciamo un esempio concreto: un modello con potenza da 500 W, quindi anche meno di un phon, considerando il prezzo della materia energia di 0,21 €/kWh, consumerà circa 2 centesimi di euro al giorno. Mediamente possiamo dire che se usata tutte le sere avrà un costo in bolletta di meno di 1 euro al mese.
Consuma sicuramente meno rispetto ad una stufa elettrica o ai radiatori.
Al consumo va aggiunta la spesa iniziale che va da pochi euro a 25 euro e la si trova facilmente nei negozi di elettronica e per la casa, disponibile in varie fantasie e colori con o senza tasche per inserire le mani. Il rivestimento è solitamente in soffice pile per garantire il massimo comfort sulla pelle. Con questo apparecchio di dimensioni ridotte e dal prezzo contenuto sarà più piacevole affrontare le giornate invernali, mani e piedi non temeranno più il freddo! Tutte queste caratteristiche la rendono anche un’idea regalo di Natale perfetta per i più freddolosi.
Quale acquistare?
Si consiglia di acquistare borse dell’acqua calda elettriche di qualità e che rispettino gli standard di sicurezza europei per evitare spiacevoli inconvenienti. Si raccomanda di controllare il materiale e il tipo di liquido contenuto all’interno perché potrebbe provocare allergie a contatto con la pelle se non in regola (deve essere presente nell’etichetta il marchio CE). La borsa non espone al rischio di bruciature grazie al sistema di protezione contro il surriscaldamento.
Leggete sempre le istruzioni per usarla nel modo corretto ed evitare l’uso troppo prolungato del calore a contatto con la pelle.
Conviene la borsa dell’acqua calda elettrica o uno scaldasonno?
La borsa elettrica può essere usata anche per riscaldare il letto, basta appoggiarla sul materasso per renderlo immediatamente più accogliente, ma in questo caso sorge spontanea la domanda: conviene la borsa elettrica o uno scaldaletto?
Occorre innanzitutto fare una precisazione. La termocoperta si usa al posto della normale coperta di lana o del piumone, mentre lo scaldaletto o scaldasonno si mette tra il lenzuolo e il materasso. Si tratta in entrambi i casi di dispositivi elettrici riscaldanti, il secondo è più efficiente ma consuma un po’ di più rispetto alla borsa dell’acqua calda. Oltre al prezzo di acquisto, vanno aggiunti circa 10 euro al mese se si lascia lo scaldasonno acceso tutte le notti. Il consumo scende se si tiene acceso solo mezz’ora prima di coricarsi. C’è da sottolineare che si tratta di apparecchi che riscaldano solo il letto e non l’intera stanza.
Se l’uso di questi piccoli elettrodomestici non è sufficiente per abbassare i costi della vostra bolletta energetica potete passare ad Energit e scegliere l’offerta più adatta alle vostre esigenze!