Home  >  Energit time  >  Come scegliere i radiatori elettrici a basso consumo

Come scegliere i radiatori elettrici a basso consumo

come scegliere radiatori elettrici a basso consumo

da Redazione | 24 Dicembre 2021

Ogni anno con l’arrivo del freddo si cerca sempre il modo migliore per ottimizzare i consumi di energia del riscaldamento senza però rinunciare a mantenere gli spazi domestici ben caldi. Sembra una sfida impossibile, invece far combaciare il risparmio energetico con il mantenimento della temperatura ottimale nelle stanze del vostro appartamento anche nei mesi più freddi è possibile grazie ai termosifoni, ovvero i radiatori elettrici a basso consumo.

Da anni Energit cerca di far crescere la consapevolezza dei consumatori circa i consumi di energia: consumare meno e meglio per ottenere anche un risparmio economico. Cosa significa? Chi utilizza nuovi apparecchi più efficienti che sfruttano energia pulita non solo risparmia energia, ma se utilizzati nella maniera corretta questi strumenti possono aiutare ad avere bollette meno onerose.

Siete pronti allora a scoprire il mondo del riscaldamento elettrico? Un vasto mondo fatto di sistemi di riscaldamento a basso consumo differenti per tipologia, materiali, funzionamento e costi.

Termosifoni tradizionali

Prima di iniziare la ricerca dei radiatori elettrici a basso consumo, facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento e cerchiamo di capire cos’è il termosifone e come funziona.

Il termosifone è un sistema di riscaldamento che funziona grazie alla circolazione convettiva all’interno di un circuito idraulico che si crea grazie a dei fluidi di densità e temperature diverse. Il circuito idraulico è un circuito chiuso ad anello posizionato verticalmente su un piano; quando si riscalda una parte dell’anello, l’acqua presente al suo interno cambia densità e risale il circuito, quando l’acqua arriva nella metà superiore dell’anello e quindi nella parte fredda, rilascia calore verso l’esterno riprendendo la sua densità iniziale, quindi scende verso la parte bassa dove è presente altra acqua più fredda, che viene rispinta verso l’alto per riscaldarsi e continuare così il ciclo.

Può capitare che all’interno dei radiatori si accumulino aria e detriti che influiscono sul funzionamento dei termosifoni e quindi sui consumi energetici; situazioni del genere sono facilmente riconoscibili perché il termosifone si riscalda solo in parte mentre il resto della superficie rimane fredda. In questi casi è importante farli sfiatare aprendo la valvola di sfiato e far uscire l’acqua, operazione che richiede pochi minuti e che va eseguita almeno una volta l’anno e tutte le volte che si presenta il problema.

Riscaldamento elettrico

I termosifoni elettrici si differenziano da quelli tradizionali per una caratteristica fondamentale: per funzionare non necessitano di un impianto idraulico per essere collegati alla caldaia, ma basta avere a disposizione una presa elettrica.

Esistono diversi tipi di radiatori elettrici a basso consumo e i più comuni diffondono il calore prodotto da una resistenza all’ambiente circostante grazie all’azione di una ventola. In base alla loro potenza si può ottenere il massimo del comfort in ambienti più o meno ampi; i vari modelli presenti nel mercato si distinguono per le loro funzionalità, le prestazioni e gli optional che rendono l’apparecchio sempre più efficiente per adeguarsi così alle esigenze e alle tasche di tutti i possibili nuovi acquirenti.

Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche di alcune tipologie di termosifoni elettrici come i termoventilatori, i radiatori elettrici a basso consumo e in particolare i radiatori svedesi.

Termoventilatore

Il termoventilatore è la classica stufetta che viene utilizzata in bagno mentre si fa la doccia. Il grande utilizzo di questo sistema di riscaldamento è dato dal basso costo di acquisto, dalle dimensioni e dal peso ridotti che consentono un facile spostamento della stufa da una stanza all’altra.

Ma come funziona il termoventilatore? Il suo funzionamento è molto semplice e consiste nella produzione di calore attraverso un elemento riscaldante, ovvero la resistenza che può essere di metallo o di ceramica e nella trasmissione dell’aria calda nell’ambiente circostante attraverso l’attivazione di una o più ventole.

Queste stufette possono avere una potenza che varia dai 1500 a 3000 watt e sono in grado di riscaldare una stanza con una superficie massima di 30 metri quadri; per questo motivo come si diceva prima, sono molto utilizzate per riscaldare il bagno o in generale ambienti non troppo ampi per non avere una grande dispersione dell’aria calda e quindi un inutile dispendio dei consumi energetici.

Esistono termoventilatori da tavolo, da parete e a torre; le dimensioni e il peso dei termoventilatori li rendono molto maneggevoli, inoltre, di solito è presente una maniglia posta nella parte posteriore o superiore che consente una presa migliore durante il traporto.

I modelli più recenti sono dotati di altri elementi che rendono lo strumento più allettante e spesso anche più sicuro:

  • diversi livelli di velocità per impostare la potenza di riscaldamento in base elle esigenze di chi la deve usare;
  • funzione aria fredda da usare in estate;
  • termostato interno che attiva autonomamente la stufetta quando la temperatura esterna è troppo rigida;
  • timer per decidere quanto tempo lasciare accesa la stufetta;
  • IP 21 per proteggere l’impianto nel caso in cui venisse a contatto con degli schizzi di acqua;
  • doppio isolamento esterno per evitare di esporre le persone al contatto con le parti elettriche interne soprattutto mentre l’apparecchio è collegato alla presa elettrica;
  • materiale antiscivolo posto alla base del termoventilatore;
  • dispositivo antiribaltamento che spegne la stufa se dovesse rovesciarsi.

Radiatori elettrici a basso consumo

I radiatori elettrici più diffusi permettono un riscaldamento dell’ambiente più lento e quindi anche un migliore mantenimento dell’omogeneità della temperatura; questi sistemi di riscaldamento hanno una resistenza che quando viene attraversata dalla corrente elettrica riscalda i fluidi posizionati all’interno del radiatore e lo spazio esterno viene riscaldato per convezione, cioè quando l’aria calda sale verso l’alto e l’aria fredda scende verso il basso creando un circolo vizioso di aria; per le sue caratteristiche il radiatore elettrico è in grado di riscaldare perfettamente  un ambiente ampio massimo 60 metri quadri.

Esistono diversi tipi di riscaldamento elettrico che prevedono costi e funzionalità differenti:

  • il riscaldamento elettrico a battiscopa è composto da una resistenza che viene posizionata dentro a dei contenitori lungo tutto il perimetro delle stanze e prendono il posto del battiscopa appunto, per ottenere il massimo delle prestazioni è necessario avere pochi mobili vicino il muro per permettere una migliore trasmissione del calore. Uno svantaggio di questo sistema di riscaldamento sta nel fatto che le stanze troppo ampie non vengono riscaldate bene soprattutto nei punti più centrali;
  • il riscaldamento a muro o a parete ha la resistenza all’interno della parete che si vuole riscaldare per irraggiamento, cioè attraverso le onde elettromagnetiche cosicché il calore prodotto arriva direttamente a contatto con le superfici più fredde. Questo tipo di impianto non si vede e non occupa spazio perché viene posizionato sotto l’intonaco della parete o creando una lastra in cartongesso. A questa categoria appartengono anche i sistemi di riscaldamento che vengono posizionati alla parete sfruttando semplicemente la presa elettrica senza fare costosi lavori di installazione per gli impianti, inoltre sono in grado di emanare calore in maniera uniforme. Anche in questo caso è sconsigliato mettere troppi mobili vicino alle pareti che potrebbero ostacolare la circolazione dell’aria calda;
  • il riscaldamento a pavimento può richiedere dei costi di installazione molto elevati soprattutto se si decide di metterlo in una casa già costruita, poiché si deve smantellare tutto il pavimento. Una volta messi in funzione però riscaldano uniformemente la casa con il vantaggio di poter differenziare la temperatura tra le varie stanze;
  • il riscaldamento elettrico a soffitto è il sistema di riscaldamento indicato più per gli uffici che per una casa, poiché richiede la costruzione di un controsoffitto in cartongesso per coprire l’impianto e inoltre per diffondere bene il calore ha bisogno anche di essere collegato a delle ventole;
  • il riscaldamento elettrico a infrarossi di solito viene abbinato ad altri sistemi di riscaldamento centrali e si sfrutta soprattutto per il riscaldamento temporaneo di piccoli spazi come il bagno. La sua particolarità è che il calore non viene trasmesso grazie all’azione di una ventola, ma per irraggiamento, quindi, attraverso le onde elettromagnetiche per ottenere un riscaldamento omogeneo nell’ambiente in cui viene utilizzato senza che si alteri il tasso di umidità seccando troppo l’aria o provocando dei fastidiosi spostamenti di polvere che di solito avviene con riscaldamenti dotati di ventole;
  • la pompa di calore elettrica permette di ottimizzare i consumi elettrici ed economici, è un sistema di riscaldamento a muro conosciuto anche come split a parete che si differenzia dalle pompe di calore usate per riscaldare l’acqua per l’utilizzo di radiatori e riscaldamenti a pavimento, in quanto queste altre richiederebbero un onere maggiore se si pensa che possono arrivare a 1000 euro per Kw;
  • il riscaldamento elettrico in fibra di carbonio offre grandi vantaggi perché questo materiale dura molto nel tempo senza aver bisogno di grandi interventi di manutenzione, può essere riciclato senza produrre delle emissioni nocive, continua a funzionare in sicurezza anche nel caso di danni accidentali e si adatta facilmente al sistema di riscaldamento a pavimento e a parete.

Radiatori svedesi

Un discorso a parte deve essere fatto per i radiatori svedesi a basso consumo poiché fra tutti sembra essere il miglior sistema di riscaldamento elettrico a basso consumo.

Questo tipo di prodotto in Italia viene utilizzato da pochi anni, mentre nei paesi nordici è sfruttato già da oltre trenta anni per far fronte alle temperature decisamente più rigide rispetto a quelle del nostro paese. Anche i radiatori svedesi trasmettono calore per convezione come le stufe più comuni sfruttando l’effetto camino che fa salire l’aria calda verso l’alto per riportare l’aria fredda verso il basso, ma con una grande novità: questi impianti hanno l’elemento riscaldante, ovvero la resistenza in ceramica inserita all’interno di un dissipatore che è in grado di riscaldare in poco tempo grandi quantità di aria fredda che viene aspirata dalla parte inferiore del radiatore, inoltre l’aria calda viene rilasciata in maniera omogenea così si evita di far stratificare il calore.

Che cosa significa? Dato che il calore viene distribuito uniformemente come abbiamo detto, l’aria calda non tenderà più a salire verso l’altro, perché ogni singolo centimetro della stanza che viene riscaldata avrà sempre la stessa temperatura.

La temperatura costante è garantita grazie al termostato elettronico di cui i radiatori svedesi sono dotati, che ogni 40 secondi misura la temperatura dell’aria fredda che viene aspirata con quella impostata: se viene percepita una minima differenza di gradazione da questo confronto allora la resistenza si riattiva producendo nuova aria calda. Un fattore positivo del mantenere un ambiente con una calda temperatura costante sta nel fatto che l’ossigeno presente non si consuma e quindi, non sorgono problemi di respirazione dovuti alla secchezza dell’aria, non viene bruciata la polvere scongiurando così anche il pericolo di incendi accidentali.

I bassi consumi di energia di questi impianti e il mantenimento della temperatura sono dovuti anche al fatto che per un’ottima resa i radiatori svedesi devono rimanere accesi 24 ore al giorno; anche nel caso in cui si deve lasciare la propria abitazione per qualche giorno è sempre meglio reimpostare la temperatura di un paio di gradi invece di spegnere il sistema di riscaldamento.

Sembra paradossale, ma tenendo sempre attivi i radiatori si può avere un effettivo risparmio energetico senza rinunciare al calore e un esperimento fatto in Trentino-Alto Adige lo ha dimostrato: per avere una temperatura di 18-20°C all’interno di un’abitazione è stato notato che i reali consumi di energia ci sono stati solo per dieci ore durante l’intera giornata anche se l’impianto è stato tenuto costantemente acceso.

Passare all’elettrico

Come abbiamo visto installare un nuovo impianto di riscaldamento elettrico può rivelarsi una spesa non indifferente, soprattutto nel caso in cui si debbano affrontare degli interventi invasivi in un’abitazione già edificata come avverrebbe per il riscaldamento a pavimento.

Nonostante ciò, l’impianto elettrico rimane l’alternativa più economica rispetto a un sistema di riscaldamento a gas. Innanzitutto, con un impianto elettrico non è necessaria tutta la manutenzione ordinaria e straordinaria che richiederebbe invece una vecchia caldaia a gas, inoltre il vero vantaggio di un impianto elettrico si può ottenere se si sceglie di abbinare anche l’utilizzo di un impianto fotovoltaico che vi permetterà di autoprodurre tutta l’energia di cui avete bisogno rendendovi così anche più autonomi dalla fornitura di gas. Anche l’impianto fotovoltaico richiede un investimento iniziale molto alto che però verrebbe ripagato in poco tempo, poiché grazie all’autoproduzione dell’energia elettrica sarete in grado di avere una bolletta esigua e allo stesso tempo ottenere il massimo dal vostro riscaldamento.

La scelta migliore per chi decide di optare per le fonti rinnovabili è quella di approfittare delle detrazioni fiscali come quella prevista con il Superbonus 110% che può aiutarvi a migliorare la classe energetica della vostra casa, oppure con il Decreto Bonus Mobili ed Elettrodomestici con il quale potete ottenere un nuovo riscaldamento elettrico a basso consumo risparmiando il 50% sulla spesa totale; ciò significa che potreste risparmiare fino a 16.000 euro per l’acquisto di mobili e soprattutto grandi elettrodomestici di una classe energetica alta come appunto un riscaldamento elettrico, se state facendo lavori di ristrutturazione o manutenzione edilizia alla vostra abitazione.

Altra alternativa? Sicuramente oltre ad avere un buon impianto di riscaldamento, dovete scegliere anche l’offerta più conveniente per voi! Di solito i contratti base per la fornitura di energia elettrica prevedono l’onere di 20 centesimi l’ora ogni 100 w, ma con Energit CASA avrete in regalo 50 kWh al mese di energia pulita ricavata da fonti rinnovabili sarde, per impegnarci insieme a proteggere il nostro Pianeta dalle emissioni nocive delle fonti fossili come carbone, metano e petrolio.

Pin It on Pinterest