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    Quanto consuma un caricabatterie attaccato alla presa?

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    da Redazione | 27 Febbraio 2023

    Molti di noi hanno l’abitudine di lasciare il caricabatterie del proprio smartphone attaccato alla presa elettrica, anche dopo che ha completato la carica. Un po’ per comodità, un po’ perché ce ne dimentichiamo o perché lo lasciamo in carica tutta la notte, ma non tutti forse sanno che questa pratica diffusa è sbagliata e può avere delle conseguenze non da poco.

    Scopriamo quanto consuma un caricabatterie attaccato alla presa elettrica.

    Quanto consuma un caricabatterie attaccato alla presa della corrente?

    Ebbene sì, i caricatori, siano essi di cellulari, tablet, pc o altri device, continuano a consumare energia anche quando vengono scollegati dal dispositivo elettronico, semplicemente per il fatto di essere collegati alla presa elettrica. Questo avviene perché all’interno del caricabatterie c’è un piccolo trasformatore che richiede sempre piccole quantità di energia.

    Oggi più che mai siamo sempre connessi e di conseguenza si producono batterie sempre più performanti. Ma anche i cellulari più tecnologi si scaricano. Arriviamo al dunque, quanto ci costa lasciare il caricabatterie sempre attaccato?

    Si stima che un caricabatterie senza telefono consumi 0,25 watt, valore che sale a 3,68 watt nel momento in cui c’è un dispositivo collegato e che scende a 2,24 watt quando quest’ultimo è carico. Stiamo parlando di un consumo irrisorio, ma se consideriamo che in una famiglia ogni membro possiede un cellulare, è presente almeno un Pc o tablet, oltre ad altri dispositivi come rasoi e spazzolini da denti elettrici, l’aumento in bolletta si fa notare. Se scollegassimo dalla presa di corrente tutti i caricatori quando non vengono utilizzati si potrebbero risparmiare circa 40 euro l’anno, che di questi tempi, visti i rincari, fanno pur sempre comodo.

    Tipi di caricabatterie

    Esistono in commercio caricabatterie con filo o wireless con diversa potenza: in genere quella standard per i telefoni è di 5 watt (W), ma sono sempre più comuni i “fast charger”, cioè caricatori rapidi, soprattutto a 20 W. Ci sono infine i caricatori da auto, così anche in viaggio è possibile ricaricare in tempi brevi la batteria del proprio smartphone.

    I caricatori wireless collegati alla presa senza telefono arrivano a consumare 0,8 Wh, rispetto ai 0,02 Wh di quelli a filo.

    Perché non bisogna lasciare il caricabatterie sempre attaccato alla presa?

    Oltre ad esserci un dispendio di energia del tutto inutile, che si nota anche dal fatto che il caricatore emana un leggero calore, il rischio è che surriscaldandosi può provocare danni ai suoi componenti e compromettere la sua funzionalità (ricarica lo smartphone più lentamente e bisognerà presto sostituirlo).

    Le batterie moderne dei più comuni device si ricaricano in 2-3 ore circa. Quelle al litio preferiscono ricariche più frequenti ma brevi. Dunque, una volta terminata la carica (100%) si consiglia di togliere il caricatore dalla presa elettrica. Una soluzione potrebbe essere quella di acquistare una ciabatta con interruttore on-off in modo da premere semplicemente un tasto per interrompere l’alimentazione, lasciando attaccato il caricatore. Oppure esistono degli interruttori con timer, in modo da programmare la ricarica per un tempo limitato.

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