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    Cosa sfrutta l’energia talassotermica?

    Cosa sfrutta l'energia talassotermica?

    da Redazione | 26 Giugno 2023

    L’energia talassotermica, detta altrimenti energia mareotermica, è una fonte di energia rinnovabile, indicata spesso con la sigla OTEC, Ocean Thermal Energy Conversion.

    Se vi state chiedendo cosa sfrutta l’energia talassotermica, questa sfrutta la differenza di temperatura che vi è fra la superficie marina e le profondità oceaniche, le quali sono molto più fredde.

    Secondo le stime del National renewable energy laboratory (Nrel), un’area di 60 milioni di chilometri quadrati nell’oceano tropicale, esposta alla luce solare, potrebbe generare un’energia equivalente a 250 miliardi di barili di petrolio.

    Ora che abbiamo scoperto cosa sfrutta l’energia talassotermica, scopriamo meglio come funziona e quali sono i pro e i contro dell’utilizzo di questa fonte energetica.

    Come funziona l’energia talassotermica

    L’energia talassotermica può essere generata attraverso diversi sistemi: il ciclo aperto, il ciclo chiuso e il ciclo ibrido.

    • Nel ciclo aperto, l’acqua di mare viene aspirata dall’ambiente circostante la centrale. L’acqua calda viene poi pompata nell’evaporatore, dove la pressione è ridotta grazie a una pompa del vuoto. A questa bassa pressione, l’acqua raggiunge l’ebollizione a una temperatura di soli 22°C, generando vapore acqueo desalinizzato. Questo vapore si espande attraverso una turbina a bassa pressione che alimenta un generatore elettrico. Successivamente, il vapore attraversa un condensatore refrigerato dall’acqua fredda prelevata dal fondale marino, e il ciclo ricomincia.

    Un vantaggio di questo sistema è che l’acqua prodotta come sottoprodotto è desalinizzata e può essere utilizzata per scopi potabili, risolvendo problemi di approvvigionamento idrico in zone dove potrebbe esserci una carenza.

    • Nel ciclo chiuso, invece, non viene aspirata acqua di mare dall’esterno. Si utilizza un fluido operante a basso punto di ebollizione, come l’ammoniaca o il propano, che circola ciclicamente nell’impianto senza entrare mai in contatto diretto con l’acqua di mare. L’acqua di mare calda cede calore all’evaporatore, dove il fluido operante cambia stato. L’acqua di mare e il fluido operante scambiano calore attraverso le pareti dell’impianto, senza mescolarsi direttamente. Il ciclo prosegue come nel caso del ciclo aperto.
    • Nel ciclo ibrido, infine, si utilizza l’acqua di mare come fluido operante all’interno di un ciclo chiuso. Questo sistema combina alcune caratteristiche del ciclo aperto e del ciclo chiuso, consentendo di sfruttare l’acqua di mare per la generazione di energia termica.

    Ogni tipo di ciclo ha vantaggi e caratteristiche specifiche, e la scelta dipende dalle condizioni locali, dalle risorse disponibili e dagli obiettivi dell’impianto talassotermico.

    I pro e i contro dell’energia talassotermica

    Vediamo quali sono i principali pro e contro associati all’energia talassotermica.

    I pro dell’energia talassotermica

    • L’energia talassotermica può supportare numerose industrie collaterali. Ad esempio, l’acqua refrigerata utilizzata nel processo può essere impiegata per l’aria condizionata, l’agricoltura del freddo e il raffreddamento industriale. Inoltre, attraverso i sistemi di energia talassotermica, è possibile produrre acqua potabile mediante la desalinizzazione dell’acqua di mare, offrendo soluzioni per l’approvvigionamento idrico in regioni con carenza di acqua dolce.
    • L’energia talassotermica trae vantaggio dall’energia solare immagazzinata negli oceani del mondo, rendendola una fonte energetica rinnovabile. A differenza dei combustibili fossili come petrolio e carbone, che emettono sostanze inquinanti e anidride carbonica, l’energia talassotermica offre un’opzione pulita e sostenibile. Inoltre, il suo impatto sull’ambiente è minimo, contribuendo a ridurre l’inquinamento e l’emissione di gas serra.

    I contro dell’energia talassotermica

    • Al momento attuale, l’energia talassotermica richiede sussidi governativi per renderla economicamente fattibile. I costi associati alla costruzione e alla gestione degli impianti sono elevati. Inoltre, sono necessari investimenti in tubi di grande diametro, immersi a una profondità di circa un miglio sotto la superficie dell’oceano. Questa infrastruttura rappresenta una sfida economica per molti paesi, in particolare quelli situati all’interno delle regioni tropicali.
    • Le strutture dell’energia talassotermica sono considerate isole artificiali, il che solleva questioni politiche. La loro posizione geografica determina il loro status giuridico secondo le convenzioni internazionali sul diritto del mare. Questo potrebbe causare controversie e conflitti tra nazioni costiere riguardo ai confini e alle competenze territoriali, aggiungendo una complessità politica all’implementazione di queste tecnologie.

    Nonostante i suoi vantaggi, l’energia talassotermica presenta dunque alcune sfide da superare. Tuttavia, con ulteriori sviluppi tecnologici e un impegno a livello internazionale, questa forma di energia potrebbe diventare sempre più competitiva e svolgere un ruolo importante nella transizione verso una produzione energetica sostenibile e a basse emissioni di carbonio.

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