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A che punto è l’energia geotermica in Italia?

Dati energia geotermica in Italia

da Redazione | 21 Febbraio 2023

L’energia geotermica, ovvero l’energia sprigionata dalla Terra sotto forma di calore, è pulita, rinnovabile e inesauribile. Il potenziale estraibile e sfruttabile di energia geotermica in Italia è sorprendente: parliamo di un valore compreso fra i 5.800 ed i 116.000 TWh (terawattora) di energia. Se consideriamo che il fabbisogno annuo del nostro Paese è leggermente superiore ai 300 TWh, la portata dei valori precedentemente indicati salta subito all’occhio.

Di fatto, se paragonata all’utilizzo nazionale di energia proveniente da altre fonti, quella geotermica occupa appena pochi punti percentuali. Il suo uso è purtroppo ancora marginale, nonostante l’altissimo potenziale dovuto alla considerevole ricchezza di risorse geotermiche nella Penisola.

Tuttavia, nonostante il ruolo così marginale dell’energia geotermica, l’Italia può attualmente vantarsi di essere fra i maggiori produttori sia a livello europeo che mondiale.

Energia geotermica in Italia: i numeri

Come abbiamo già accennato, il geotermico occupa in Italia pochi punti percentuali se paragonato al fabbisogno energetico complessivo. Secondo i dati relativi al 2019, parliamo di poco meno del 2% e del 5% circa per quanto riguarda le sole fonti rinnovabili.

In Italia sono ricavati ogni anno circa 6 TWh di energia geotermica, per una potenza installata di circa 1.100 Megawatt, di cui circa 600 corrispondono alla potenza degli impianti geotermoelettrici.

La Toscana, dove a Larderello è stato costruito il primo impianto geotermico della storia, rappresenta ad oggi la principale regione italiana per quanto riguarda la geotermia. Gli impianti geotermici presenti nella regione superano la trentina e fra questi, nella già citata Larderello, si trova l’impianto geotermico più grande di tutta Europa. In generale, le province di Pisa, Grosseto e Siena, sono quelle dove la produzione energetica proviene principalmente da fonti geotermiche.

Spostandoci fuori dalla Toscana, le altre regioni note per la produzione di energia geotermica in Italia sono il Veneto (soprattutto presso i Colli Euganei), il Friuli-Venezia-Giulia (specialmente nella zona circostante Grado), la Campania (specialmente vicino a Napoli), la Sicilia (principalmente nell’isole Eolie e di Pantelleria, a Sciacca e ad Alcamo) e l’Emilia-Romagna (soprattutto a Casaglia). Tuttavia, se consideriamo il bilancio energetico geotermico italiano nel suo complesso, queste regioni risultano quasi irrilevanti in paragone alla Toscana (seppur questo non sia vero a livello potenziale, soprattutto per quanto riguarda la Sicilia e la Campania).

Energia geotermica in Europa e nel Mondo

A livello Europeo, i tre attori principali per quanto riguarda l’energia geotermica sono la Turchia, l’Italia e l’Islanda.

Il distacco fra l’Italia e gli altri Paesi del Centro e Nord Europa è considerevole: basti confrontare i nostri quasi 1.100 Megawatt di potenza installata con i quasi 700 Megawatt della Francia, gli appena 400 della Germania, i 33 del Portogallo o i 3 della Spagna.

In termini di energia effettivamente prodotta, i dati italiani e islandesi sono quasi identici, entrambi i Paesi hanno infatti una media di 6 TWh annuali. Se pensiamo invece di capacità installata, l’Islanda supera notevolmente l’Italia, con ben 2.900 Megawatt.

I dati della Turchia sono invece di gran lunga superiori: il Paese produce infatti 7,7 TWh annuali di energia per una potenza installata di 2.500 Megawatt.

Volgendo lo sguardo a livello mondiale, l’Italia rientra fra i primi 10 paesi sia per potenza installata che per energia geotermica generata.

I principali produttori sono gli Stati Uniti e le Filippine, i cui dati sono di gran lunga superiori a quelli italiani. Di pochi punti percentuali sopra l’Italia vi sono invece l’Indonesia e il Messico.

Energia geotermica: tendenze, innovazioni e curiosità

La crescita del rendimento è sicuramente una delle prospettive più attraenti del geotermico e di varie altre fonti rinnovabili di energia. Oggi il rendimento degli impianti geotermici supera il 20%, a fronte di pochi punti percentuali fino a pochi decenni orsono. Attualmente gli impianti possono ricavare ben 4 volte la quantità di energia necessaria a tenerli in funzione, dato decisamente positivo.

Una delle innovazioni tecnologiche principali riguarda la capacità di evitare che gas climalteranti o tossici fuoriescano dal sottosuolo e siano dunque immessi in atmosfera. L’aumento della capacità installata e il miglioramento tecnico degli impianti portano ad un accrescimento costante delle quantità di CO2 di cui si evita ogni anno, con la geotermia, l’immissione nell’atmosfera.

Esiste inoltre la cosiddetta geotermia a bassa entalpia: una sorta di geotermia inversa, in cui il sottosuolo è sfruttato come un serbatoio per contenere il calore in eccesso ottenuto durante l’estate, il quale sarà poi recuperato, in forma di energia elettrica, nei mesi più freddi.

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