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Quali forme di inquinamento sono causate dal petrolio?

quali forme di inquinamento sono causate dal petrolio

da Redazione | 26 Luglio 2021

L’inquinamento da petrolio provoca gravi conseguenze sulla flora e sulla fauna.

Il petrolio è una miscela di vari idrocarburi, mischiati con acqua e altre impurità. Non capita di rado che gli incidenti che si verificano durante le attività di routine come l’esplorazione sismica, le trivellazioni petrolifere offshore e il trasporto di petrolio, provochino danni per l’uomo e l’ambiente, oltre a contribuire all’effetto serra tramite l’emissione di gas di combustione.

Continua a leggere per sapere quali forme di inquinamento sono causate dal petrolio.

Disastri ambientali causati dal petrolio

Tutti ricorderanno quello che è stato il più grave disastro ambientale della storia americana avvenuto nel Golfo del Messico nel 2010. Si riversarono 4,9 milioni di barili di petrolio e persero la vita nell’esplosione del pozzo 11 operai. Le conseguenze dannose sulla flora e sulla fauna non si sono esaurite nemmeno con l’operazione di bonifica del petrolio.

Ma possiamo citare altri incidenti, come quello della Torrey Canyon, nel 1967, che riversò nelle acque al largo della Cornovaglia 107.000 tonnellate di petrolio, oppure il naufragio della Erika che nel 1999 riversò sulle coste della Bretagna 13.000 tonnellate di greggio.

Da ricordare anche l’incidente della Haven, che nell’aprile 1991 scaricò al largo di Genova 50.000 tonnellate di greggio, e il naufragio della Jessica, nel 2002, davanti alle isole Galápagos, che mise a rischio la preziosa oasi naturale e costrinse le autorità ecuadoriane a evacuare gli animali e dichiarare lo stato d’emergenza.

A causa del sabotaggio degli impianti petroliferi, durante la guerra del Golfo, nel 1991, furono riversate nel golfo Persico 460.000 tonnellate di greggio…e la lista dei disastri ambientali potrebbe continuare.

Il greggio che va a riversarsi sulle coste può distruggere interi ecosistemi marini, come le foreste di mangrovie, le barriere coralline, le paludi salmastri, oltre a danneggiare le attività commerciali (pesca, acquacoltura e turismo).

Forme di inquinamento da petrolio

Quali forme di inquinamento sono causate dal petrolio? Parliamo di inquinamento marino e inquinamento del suolo e gli effetti sugli organismi viventi.

  1. Inquinamento marino

L’inquinamento da petrolio può essere accidentale o sistematico. Nel primo caso, come abbiamo detto, è prodotto da ingenti quantità di petrolio che si riversano in mare per incidenti di navigazione (naufragi, incendi, collisioni…) e ciò provoca danni consistenti agli ecosistemi marini e litorali. Tuttavia, solo il 10% degli idrocarburi che contaminano il mare proviene da riversamenti accidentali. L’altro 90% proviene da infiltrazioni naturali, perdite di raffinerie o di impianti di trivellazione su piattaforme in mare aperto, e soprattutto, lo scarico in mare di acque contaminate nel corso di operazioni di lavaggio delle cisterne.

Dopo aver consegnato il proprio carico alle raffinerie, le petroliere pompano nelle cisterne acqua che viene scaricata poi in mare prima di giungere ai terminali di carico. In questo modo si produce un inquinamento spesso più dannoso rispetto a quello accidentale. Il catrame che si deposita sulle spiagge deriva per la maggior parte proprio da questa tecnica.

Il petrolio ha degli effetti tossici sul plancton e di conseguenza su tutta la catena alimentare.

I molluschi, filtrando l’acqua accumulano e concentrano nei tessuti le sostanze tossiche determinando fenomeni di biomagnificazione. Il contatto del petrolio con il piumaggio degli uccelli marini causa la perdita delle proprietà idrorepellenti, del potere isolante e delle capacità di volo per l’incollamento delle piume.

I mammiferi marini presentano spesso infiammazioni cutanee, lesioni agli occhi e cerebrali.

  1. Inquinamento del suolo

I giacimenti di petrolio su terraferma possono causare gravi danni all’ambiente: le fuoriuscite sono prevalentemente il frutto di una cattiva progettazione, gestione e manutenzione degli impianti. Nel 1994, vicino a Usinsk, una falla aperta in un oleodotto provocò la fuoriuscita di 60-80 mila tonnellate di greggio che distrussero gli ecosistemi della tundra e della taiga.

Anche nelle regioni tropicali, i danni causati dal petrolio non sono minimi: in Nigeria sono frequenti le perdite negli oleodotti e i tentativi di porre rimedio bruciando i residui dispersi sul terreno o lasciando che il petrolio disperso si degradi col calore del sole, hanno ottenuto un effetto negativo: una crosta sterile ha ricoperto i terreni rendendoli inutilizzabili. A tale proposito, si stima che lavorando e trasportando petrolio finiscano nei mari circa 1.500.000 tonnellate all’anno.

Come ripulire il mare dal petrolio

Il petrolio scaricato in mare viene di norma degradato naturalmente dall’ambiente attraverso processi, noti come “weathering”, che ne modificano la composizione. Le gocce di petrolio possono aggregarsi ad altre particelle formando degli strati spessi o sottili film di petrolio che galleggiano sulla superficie; in altri casi si deposita sui fondali. Per intervenire sugli sversamenti petroliferi bisogna prendere in considerazione vari parametri di contaminazione dell’acqua:

  • La temperatura.
  • La presenza di correnti.
  • La quantità di ossigeno disciolto.
  • L’età dello sversamento.
  • Se si tratta di petrolio su cui è già stato fatto un intervento con prodotti chimici che lo hanno fatto arrivare sui fondali.
  • La presenza di azoto, fosforo e altri nutrienti minerali.

In base alla situazione si adottano diverse modalità di intervento per risolvere il problema dell’inquinamento da petrolio.

Da uno studio, pubblicato su Nature Microbiology, è emerso che alcune specie batteriche sarebbero in grado di agire come efficienti anti-inquinanti: potrebbe essere una tecnica eco-sostenibile, senza costi eccessivi e senza effetti sull’ecosistema marino.

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