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    Quanto consuma la stufa elettrica?

    Quanto consuma la stufa elettrica? Vari modelli

    da Redazione | 08 Novembre 2024

    Durante il freddo invernale, la stufa elettrica è una delle tante scelte che ci permette di riscaldare il nostro appartamento, ma non solo.

    All’interno di uffici, bagni e piccole stanze si possono infatti utilizzare per riscaldare subito l’ambiente e far fronte alle temperature gelide che accompagnano l’inverno.

    Oltre a essere tutte facili da utilizzare, sono disponibili in una vasta gamma di modelli e dimensioni, che possono essere posizionati praticamente ovunque all’interno dell’ambiente domestico, purché vi sia un’adeguata presa di corrente e spazio sufficiente per la ventilazione.

    E sono considerate efficienti dal punto di vista energetico perché trasformano quasi tutta l’energia elettrica in calore. Non ci sono quindi perdite di calore attraverso una canna fumaria, come avviene con le stufe a legna o a pellet, e non c’è alcuna dispersione di calore durante la combustione.

    Ma per chi desidera veramente risparmiare facendo la scelta giusta in merito al riscaldamento o possiede già una stufa elettrica la domanda è una sola: “quanto consuma la stufa elettrica?

    È importante contenere le nostre spese, per questo è essenziale calcolare il dispendio per ogni apparecchio utilizzato. Per conoscere i dati sui consumi si devono, infatti, fare alcuni calcoli e soprattutto tenere in considerazione diversi fattori.

    In questo approfondimento affronteremo tutto il necessario per rispondere a questa domanda.

    Fattori che influenzano i consumi della stufa

    Come abbiamo già accennato, il consumo della stufa elettrica dipende da diversi fattori.

    Tipologia di stufa elettrica

    I produttori hanno concepito differenti tipi di stufe elettriche per riscaldare gli ambienti che, se costruite in tempi recenti, contribuiscono al risparmio energetico, offrendo anche un eccellente rapporto tra qualità e prezzo.

    Dai convettori elettrici ai termoventilatori, dai radiatori ad olio ai pannelli radianti elettrici: questi sono tra i tipi più comuni di stufe elettriche.

    • Convettori elettrici: funzionano riscaldando l’aria attraverso un elemento riscaldante e poi facendola circolare nell’ambiente tramite il principio della convezione. I convettori elettrici sono generalmente economici e possono essere installati su pareti o posizionati sul pavimento.
    • Termoventilatori elettrici: utilizzano una combinazione di resistenze e ventilatori per riscaldare rapidamente l’aria e distribuirla nell’ambiente. Sono ideali per il riscaldamento rapido di piccoli spazi.
    • Radiatori elettrici ad olio: l’olio conserva il calore per un po’ anche dopo lo spegnimento della stufa, garantendo un riscaldamento costante e uniforme, per questo sono adatti per il riscaldamento di ambienti più grandi.
    • Pannelli radianti elettrici: emettono calore attraverso radiazioni infrarosse, possono essere montati a parete o a soffitto per risparmiare spazio.
    • Stufe elettriche portatili: sono quelle più conosciute, piccole e leggere possono essere facilmente trasportate da una stanza all’altra secondo le necessità. Sono ideali per il riscaldamento di spazi temporanei o di emergenza.

    La scelta del prodotto dipende quindi soprattutto dalle dimensioni della stanza e dalle vostre esigenze, sono questi gli elementi che vi permetteranno di individuare la soluzione migliore… E che influiscono sul prezzo della bolletta.

    Dimensioni e potenza della stufa

    Anche le dimensioni della stufa elettrica e la sua potenza influenzano direttamente i consumi.

    Generalmente, le stufe elettriche possono avere una potenza nominale che va da circa 500 watt per un piccolo fornello a induzione fino a oltre 3000 watt per una stufa a resistenza più grande. Una stufa con una potenza più elevata consumerà più energia.

    Durata dell’uso

    Il tempo per cui si utilizza la stufa influenzerà direttamente il consumo energetico: se si utilizza la stufa per un’ora, consumerà più energia rispetto a essere utilizzata solo per mezz’ora. Alcune stufe, infatti, presentano un timer per gestire al meglio i consumi.

    Temperatura

    Alcune stufe elettriche offrono impostazioni di temperatura variabili. Utilizzare impostazioni di temperatura più elevate consumerà più energia rispetto a impostazioni più basse.

    Quanto consuma una stufa elettrica in un’ora

    Abbiamo visto alcuni fattori che influenzano il costo in bolletta, ma per conoscere con precisione quanto consuma la stufa elettrica bisogna avere i dati del caso specifico. Grazie ad alcune formule e informazioni generiche, si può avere un’idea dei costi e degli strumenti utili per stabilire la spesa della propria stufa elettrica o di quella che si intende acquistare.

    Innanzitutto, per avere un’idea più precisa del consumo energetico della tua stufa elettrica, puoi controllare il manuale dell’utente per trovare la potenza nominale del tuo modello specifico.

    Successivamente, utilizza la seguente formula per calcolare il consumo energetico in kWh: Potenza nominale (in kW) x Tempo di utilizzo (in ore).

    Ad esempio, se la stufa ha una potenza nominale di 2 kW e la utilizzi per 1 ora al giorno, il consumo energetico giornaliero sarà di circa 2 kWh.

    Quest’ultimo dato deve essere moltiplicato per il prezzo applicato dal fornitore. Ad esempio, se si pagano 0,30 euro al kW, si effettua il seguente calcolo: 2×0,30 = 0,6 euro. Ma spieghiamo come calcolare il consumo di una stufa elettrica prendendo in considerazione diversi modelli.

    Quanto consuma una stufa elettrica da 400 watt

    Se consideriamo una stufa da 400 W utilizzata per 1 ora al giorno, il consumo giornaliero si calcola facendo: 400 W×1 ora=0,4 kWh

    Per conoscere il costo in bolletta bisogna moltiplicare questo dato per il prezzo dell’energia elettrica del proprio fornitore. Ipotizzando sia di 0,12 €/kWh, il costo in bolletta è pari a 0,048 €, al mese sarà dunque di 1,44 euro.

    Ovviamente questi consumi aumentano se la stufa elettrica viene accesa per più ore al giorno.

    Quanto consuma una stufa elettrica da 800 watt

    Per calcolare il consumo giornaliero di questa stufa basta moltiplicare la potenza per le ore di utilizzo, ad esempio per 1 ora, e si ottiene 0,8kWh.

    Considerato un costo dell’energia pari a 0,12€/kWh si ottiene un costo in euro pari a 0,096€. Al mese si traduce in 2,88 euro.

    Quanto consuma una stufa elettrica da 1000 watt

    Prendendo un apparecchio più potente da 1000 W otterremo maggiore calore ma anche il consumo aumenterà. Consumerà all’ora 1kWh. In bolletta si traduce in un costo di 3,60 € al mese.

    Quanto consuma una stufa elettrica da 1200 e 1500 watt?

    Per una stufa da 1200 watt, il consumo giornaliero per 1 ora di utilizzo è di 1,2 kWh, mentre se ipotizziamo 3 ore di accensione avremo 3,6 kWh e in euro 12,96 al mese in bolletta (per 30 giorni con un costo dell’energia di 0,12 €/kWh).

    Per una stufa da 1500 W, il consumo giornaliero è di 1,5 kWh e il costo giornaliero, sempre per 1 ora di utilizzo, è di 0,18 €. Su base mensile, questo equivale a una spesa di 5,40 €.

    Quanto consuma una stufa elettrica da 2000 watt

    Per una stufa da 2000 W, il consumo giornaliero sale a 2 kWh in un’ora. Il costo giornaliero se ipotizziamo 3 ore di utilizzo è pari a 0,72 euro al giorno, ovvero 21,60 euro al mese.

    Quanto consuma una stufa elettrica al carbonio

    Tra le stufe elettriche, un’ottima opzione che garantisce efficienza energetica è la stufa al carbonio. Prima di capire quanto consuma, spieghiamo come funziona.

    Grazie ad un sistema innovativo che si basa su elementi in fibra di carbonio, questa stufa è in grado di riscaldare rapidamente le superfici o le persone piuttosto che l’aria; sfruttando la tecnologia dell’irraggiamento raggiunge in poco tempo la temperatura ottimale. È particolarmente indicata per ambienti di dimensioni medie (fino a 50 mq).

    Per quanto riguarda i suoi consumi, essi sono contenuti. Bisogna considerare anche in questo caso la potenza della stufa, in genere tra i 450 e i 900 watt, ma esistono anche stufe con potenze maggiori. Ad esempio, una stufa al carbonio di 1000 W costa circa 0,12 euro all’ora. Se si accende per 3 ore al giorno costerà in bolletta 10,80 euro al mese.

    Inoltre, non emettono gas nocivi e sono quindi anche amiche dell’ambiente.

    Quanto consuma una stufa elettrica alogena

    Anche la stufa alogena sfrutta l’energia elettrica ma ha un meccanismo interno di funzionamento diverso rispetto a quella al carbonio. Infatti, genera calore riscaldando filamenti di tungsteno all’interno di lampade alogene, diffondendo calore nell’aria attraverso delle ventole. Sono ideali per ambienti piuttosto piccoli e chiusi, dove può scaldare velocemente senza che il calore venga disperso.

    In termini di consumo, una stufa alogena da 1000 W costa circa 0,20 euro per ogni ora di utilizzo, consuma circa il 50% in più rispetto alla stufa elettrica al carbonio. L’uso prolungato di una stufa alogena può risultare più oneroso in bolletta rispetto a una al carbonio.

    Quanto consuma una stufa elettrica a olio

    Un altro apparecchio per il riscaldamento domestico che per funzionare necessita della presa di corrente è la stufa a olio. Questa funziona riscaldando l’olio minerale contenuto al suo interno tramite resistenze elettriche. Una volta riscaldato, l’olio trasferisce gradualmente il calore alle pareti della stufa, che diffondono a loro volta il calore nell’ambiente per convezione naturale, riscaldando così l’aria circostante in modo lento e uniforme. Un vantaggio di questa stufa è che anche una volta spenta, l’olio continua a irradiare calore per un po’, sfruttando l’inerzia termica dell’olio, che trattiene e rilascia calore lentamente​.

    Per quanto riguarda i consumi di una stufa elettrica a olio dipendono dalla sua potenza nominale, solitamente varia dai 500 ai 2500 W a seconda del tipo. Prendiamo come esempio una stufa da 1500 W: consuma circa 1,5 kWh per ogni ora di utilizzo continuo, traducendosi in un costo di circa 0,18 € all’ora, con un costo medio dell’energia di 0,12 €/kWh.

    Quanta elettricità consuma una stufa a pellet?

    La stufa a pellet è ormai da diversi anni una soluzione più economica rispetto al classico riscaldamento a gas.

    Per permettere alla stufa di funzionare è necessario un minimo dispendio di energia elettrica. A parità di potenza con altri sistemi di riscaldamento tradizionali la stufa a pellet consuma meno elettricità.

    Per stimare il consumo di una stufa a pellet, è sufficiente moltiplicare la sua potenza media in kW per il numero di ore in cui si prevede di tenerla accesa durante l’arco dell’anno.

    Se una stufa a pellet da 80W funziona mediamente per 4 ore al giorno per 6 mesi (cioè la metà dell’anno) per il riscaldamento, si stima che consumi approssimativamente 60 kWh all’anno.

    Tuttavia, oltre al tempo e alla frequenza di utilizzo, esistono altri fattori che influiscono sul consumo della stufa.

    Fattori che influiscono sul consumo della stufa a pellet

    Bisogna tenere in considerazioni alcune variabili quando si parla di quanta energia elettrica consuma una stufa a pellet:

    • Modello e potenza

    Esistono dei modelli che permettono di risparmiare rispetto ad altri. Generalmente, stufe più potenti tendono a consumare più energia elettrica per alimentare i componenti interni come ventilatori, motori elettrici e sensori. In merito ai modelli, nel caso di stufe a pellet idro c’è un vantaggio notevole per quanto riguarda il risparmio nel lungo periodo. Infatti, a differenza delle classiche stufe a pellet ventilate, le stufe idro sono delle termostufe che permettono di riscaldare l’acqua sanitaria e dei termosifoni della vostra casa tagliando così i costi della bolletta di luce e/o gas.

    • Efficienza energetica della stufa

    Stufe a pellet più efficienti possono richiedere meno energia per generare la stessa quantità di calore. Le differenze nell’efficienza delle stufe possono influenzare il consumo complessivo di elettricità.

    • Programmabilità e controllo della temperatura

    Molte stufe a pellet sono dotate di componenti extra come termostati e timer programmabili. Questo consente di regolare la temperatura in modo più preciso e di pianificare quando la stufa deve essere accesa o spenta, ottimizzando l’uso dell’energia e risparmiando ancora una volta sulla bolletta.

    • Utilizzo del ventilatore

    Se si utilizzasse il ventilatore per distribuire il calore nell’ambiente potrebbe aumentare il consumo complessivo di elettricità da parte della stufa.

    Come risparmiare con la stufa a pellet

    Alcuni consigli per risparmiare:

    • Manutenzione e pulizia regolare. Una stufa pulita e ben tenuta può migliorare l’efficienza attraverso la pulizia di componenti come il braciere, il vetro e lo scambiatore di calore.
    • Attenzione all’isolamento: gli infissi giocano un ruolo fondamentale nel trattenere il calore della stanza in cui si trova la stufa. Si può sfruttare la ventilazione naturale aprendo tende o tapparelle durante il giorno per catturare il calore solare e chiudendole di notte per trattenerlo.
    • Programmazione della stufa. Esistono delle stufe in grado di pianificare accensione e spegnimento. Sfruttare la programmazione automatica è una strategia brillante per ottimizzare l’uso dell’energia ed evitare sprechi.
    • Scegliere pellet di qualità.

    Quanto consuma una stufa a gas?

    Ecco invece quanto consuma una stufa a gas.

    Quale stufa elettrica scegliere?

    Per scegliere la migliore stufa elettrica è necessario in primis valutare le proprie esigenze e gli ambienti che si desidera riscaldare. Se sei indeciso tra stufa elettrica al carbonio e alogena, in termini di risparmio ed efficienza energetica le prime tendono a essere superiori rispetto alle seconde. Dunque, per chi cerca risparmio energetico e una buona efficienza di riscaldamento, una stufa al carbonio rappresenta una scelta migliore. Le stufe alogene, invece, potrebbero essere adatte per riscaldamenti veloci ma meno prolungati e per ambienti più piccoli​, mentre quelle a olio sono più efficienti per un riscaldamento prolungato.

    Infine, per quanto riguarda le stufe a pellet, uno dei principali vantaggi economici è il costo del combustibile: il pellet è spesso più economico rispetto ai combustibili tradizionali come il gas o il petrolio. In molti casi, il costo inferiore può tradursi in un risparmio tangibile sulle bollette di riscaldamento, ma è necessario monitorare la sua qualità, privilegiando quelli che bruciano in modo più efficiente. Il pellet di alta qualità, infatti, brucia in modo più uniforme e pulito, producendo più calore con meno residui e meno necessità di manutenzione. Si rivela essere la soluzione più ecologica rispetto alle stufe completamente elettriche e più adatta per ambienti ampi.

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